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Vittorio Arrigoni PDF Stampa E-mail
Sabato 16 Aprile 2011 14:29

Vittorio Arrigoni era sicuramente soprattutto un attivista sostenitore della causa palestinese. Viveva da qualche anno a Gaza dove svolgeva la sua attività con l'occhio soprattutto alla situazione della striscia, appunto, di Gaza. Fu arrestato dall'esercito israeliano per difendere pescatori palestinesi che pescavano in acque internazionali. Collaborava con Radio Popolare e Il Manifesto, ed i suoi reportage erano a documentazione della sofferenza palestinese. Aveva un blog, Guerrilla Radio, in alcuni periodi unica fonte dalla striscia di Gaza, quando fu interdetto l'accesso alla stampa occidentale. Insomma un attivista, degno del rispetto che si deve a chi lavora per una idea, e rischia la propria vita vivendo non tanto in zone di guerra, quanto a continuo contatto con frange estremiste e fondamentaliste. Perchè Vittorio non è rimasto vittima dei nemici, ma di qualche amico che era troppo ai margini delle sue idee per comprendere lo sforzo di lavorare tra fazioni all'interno di uno stesso nucleo, di una stessa ideologia. Sembra che volesse una riconciliazione e lavorasse quindi, per mettere pace tra Hamas e Al Fatah, non pensando forse che questo potesse non piacere ai salafiti che non amano Hamas. Non vogliamo entrare piu' di tanto nel merito, crediamo che il giornalismo debba informare quando davvero 'sa' i fatti, ma l'uccisione, senza scampo, di Vittorio, è un segno di quanto anche quelle che sono considerate idee giuste per un'organizzazione possono essere viste male, al punto da uccidere, da chi dovrebbe combattere per la stessa causa. Si può dire di tutto ora, ma anche questo fa male al desiderio di chi davvero cerca di trovare una soluzione, perchè aldilà della perdita di un uomo che combatteva con la penna e la voce per un'idea, giusta o sbagliata che fosse, con questo gesto la lotta palestinese mostra tutta la propria debolezza.