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Condoni e fascia costiera: necessaria una task force PDF Stampa E-mail
Mercoledì 30 Ottobre 2019 14:37

La fascia costiera di Pontecagnano Faiano è “afflitta ed impegnata” da decenni da una serie di abusi edilizi, che ne compromettono la riqualificazione e lo sviluppo. Un primo fondamentale passo per il suo risanamento è la chiusura delle pratiche di condono, la predisposizione di piani di recupero, tutto supportato da un corposo progetto di Edilizia Residenziale Pubblica per scongiurare l’impatto sociale sugli occupanti derivante dall’abbattimento e recupero degli edifici abusivi. Ad agosto 2019, temendo l’inerzia di questa amministrazione, abbiamo chiesto all’ufficio Urbanistica di fare il punto sulle pratiche di condono per comprendere quanto mancasse al raggiungimento di questo obiettivo. Recentemente abbiamo finalmente ricevuto la risposta e purtroppo la realtà ha superato la fantasia confermando i nostri timori e smentendo la propaganda di questa amministrazione che in un articolo del 29 agosto annunciava per bocca dell’assessore all’urbanistica di aver rafforzato il team dedicato al condono e di voler chiudere tutte le pratiche entro la metà del 2020. A fine gennaio 2019, dopo sei mesi dal suo insediamento, la giunta con una delibera confermava i quattro tecnici che costituivano il team del condono e indicava di aggiungerne altri 3 che ad oggi ancora non sono stati assunti. Dalla relazione dell’ufficio Urbanistica risulta che le pratiche ancora aperte sono circa 800 che per il 90% si concentrano nella fascia compresa tra la ferrovia e la linea costiera, un’area soggetta al vincolo paesaggistico. Dai documenti disponibili sull’albo pretorio si evince che il numero di pratiche chiuse nel corso del 2019 è 69 mentre sono 80 chiuse tra il 2017 l’inizio del 2018 e altre 34 nel 2018. L’Ufficio Urbanistico, inoltre, lamenta che la lentezza nella chiusura delle pratiche sia dovuta ai tempi necessari ad acquisire l’autorizzazione della Commissione Paesaggistica e della Soprintendenza ma anche ai tempi necessari a ricevere le integrazioni richieste ai proprietari dagli uffici comunali. Qualora la pratica di condono fosse respinta e si dovesse procedere all’abbattimento o all’acquisizione, nasce anche il problema della copertura economica. Infatti, ad oggi non risultano azioni significative sulla fascia costiera, ad eccezione degli abbattimenti effettuati a spese della Curia, a testimonianza di una inerzia che si protrae da decenni a dispetto degli annunci di cambiamento fatti da questa Amministrazione. Purtroppo, i numeri contraddicono l’ottimismo dell’Amministrazione che vorrebbe chiudere tutte le pratiche entro la metà del 2020. Se nella migliore delle ipotesi consideriamo 80 pratiche all’anno ci vorrebbero almeno 10 anni se le cose permangono così come sono adesso. Solo con un consistente investimento economico, triplicando l’attuale staff dedicato al condono, e creando una task force anche con la partecipazione di personale della soprintendenza, si potrà tentare di chiudere le pratiche di condono entro un ragionevole lasso di tempo di 3 o 4 anni. È inutile dire che non vi è traccia né di piani di recupero né di progetti di Edilizia Residenziale Pubblica. Questa amministrazione ha purtroppo preferito sprecare danaro pubblico in un inutile e pletorico staff invece che concentrare le poche risorse comunali in personale dedicato ad attività utili al territorio e alla sua economia. Al di là delle chiacchiere e della propaganda, questo dimostra chiaramente la continuità di questa amministrazione rispetto al degrado della fascia costiera e non solo. La nostra richiesta a questa Amministrazione è molto semplice: Chiudere il condono quanto prima investendo le risorse nécessaire, predisporre i piani di recupero, reperire i fondi per un progetto di Edilizia Residenziale Pubblica, predisporre e realizzare standard urbanistici sostenibili per far riappropriare i cittadini della risorsa mare. In poche parole, applicare quanto scritto nel suo programma con cui si è impegnata con gli elettori. Sicuramente ci opporremo al piano della Regione che attraverso il cosiddetto Masterplan vorrebbe cementificare la costa prendendo a modello la costa Domizia o quella Romagnola o ancora peggio il modello Salerno La documentazione a supporto è scaricabile da questo link: https://1drv.ms/f/s!AmzoMFo_WaO6iJ1E4VposXNnPSJq4Q Pontecagnano Faiano, 30 ottobre 2019 SINISTRA ITALIANA Pontecagnano Faiano