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Politica Nazionale
DDL Intercettazioni. Nuovi emendamenti PDF Stampa E-mail
Sabato 29 Maggio 2010 08:18

Nuovi emendamenti al ddl intercettazioni. Si prevede, cioè, che si applichino anche ai processi in corso alla data di entrata in vigore della legge. Nel comma 40 del ddl si prevedeva già l'applicazione di alcune norme del ddl ai procedimenti in corso. Ma con il nuovo emendamento e norme da poter applicare subito si estendono ulteriormente. Vi rientreranno infatti l'obbligo di astensione del pm, la sua sostituzione nel caso in cui risulti iscritto nel registro degli indagati per violazione delle norme sulla diffusione degli atti di indagine; il divieto di intercettare i difensori anche su utenze di terze persone; tutta la nuova procedura per ottenere l'autorizzazione comprendendo anche i presupposti dei "gravi indizi di reato", previsti nell'articolo 114 del testo; l'obbligo di trasmissione degli atti agli ordini professionali per comminare così ai giornalisti la sanzione disciplinare; tutte le varie procedure relativi alle intercettazioni tra cui il divieto di trascrizione di quelle estranee alle indagini; il divieto di fare riprese in aula senza che ci sia l'accordo di tutte le parti intercettate; il divieto assoluto di pubblicare le intercettazioni che non siano state acquisite al procedimento; maggiori informazioni alla pubblica amministrazione sulle modalità e sul tipo di reato commesso dal dipendente pubblico. Il comma 10 del ddl intercettazioni, che riguardava la disciplina sulle riprese visive, è stato soppresso da un emendamento presentato dai vertici dei gruppi del Pdl e della Lega. Ora si parlerà solo di «intercettazioni di immagini mediante riprese visive», togliendo così tutta quella parte che disciplinava le riprese visive "captative" e "non captative". Le indagini che punteranno a ricercare un latitante non dovranno sottostare ai limiti di tempo imposti alle intercettazioni. Ridotte infine le sanzioni per gli editori presentando un emendamento al ddl intercettazioni. Secondo la proposta di modifica presentata dai capigruppo del Pdl e della Lega al Senato, le quote che dovranno essere pagate dagli editori andranno dalle «100 alle 200». Nel testo licenziato dalla Camera si prevedevano invece pagamenti dalle «250 alle 300 quote». Ogni quota può oscillare dai 258 ai 1.500 euro.

 
Berlusconi presenta oggi la manovra PDF Stampa E-mail
Sabato 29 Maggio 2010 08:06

Il Quirinale sembra irritato per la mancata presentazione della manovra, che dovrebbe essere presentata oggi.  «La manovra devo ancora firmarla». «No, non abbiamo parlato di manovra: non è ancora arrivata, devo ancora firmarla» ha detto il premier Berlusconi ai cronisti che gli chiedevano se al Quirinale, dove ha incontrato il presidente Napolitano, avesse parlato della manovra economica. Intanto Di Pietro annuncia manifestazione Idv il 12 giugno in piazza con la Cgil. «il 12 giugno saremo a Roma per lo sciopero del pubblico impiego indetto dalla Cgil. Ci saremo per protestare contro questa manovra, in larga parte iniqua, ma anche per diffondere una proposta concreta e alternativa con un piano di austerity e di rilancio dell'economia. Il governo non può gestire la crisi poichè è parte fondamentale della crisi stessa, avendo creato un buco di 100 miliardi di debito pubblico nel solo 2009. Soldi spesi proprio da chi oggi colpevolizza gli italiani di aver vissuto oltre le proprie possibilità. È come se chi il titolare di un'azienda accusasse i propri dipendenti di essere la causa di una gestione spregiudicata delle proprie risorse». Lo sciopero generale di 4 ore indetto dalla Cgil contro la manovra economica del governo potrebbe invece tenersi venerdì 25 giugno «Il nostro obiettivo è di esercitare pressioni sul governo per modificare quanto possibile una manovra iniqua e sbagliata - ha detto Epifani - Sono stupito che Cisl e Uil non abbiano condiviso la scelta di uno sciopero generale contro la manovra: i sindacati di tutta Europa scioperano insieme, ed è strano che in Italia non facciano altrettanto».



 
Berlusconi sulla manovra PDF Stampa E-mail
Venerdì 28 Maggio 2010 09:42

Berlusconi difende la manovra anche in Confindustria e polemizzando con gli imprendfitori. Per il Premier si è data la risposta giusta ad una crisi improvvisa, ribadendo di non aver mersso le mani sugli italiani pur avendo fatto un efficace intervento sui conti. La giustezza dell'intervento sarebbe stata riconosciuta "anche da Fini,  mentre la Lega da alleato forte e leale sostiene convintamente il provvedimento anche perchè alcuni contenuti corrispondono alla logica federalista". Confindustria ieri ha chiesto oltre al rigore riforme e rilancio dello sviluppo, e qui Berlusconi ha ribadito che negli articoli della manovra ci sono norme che garanitscono sviluppo, dalla fiscalità di vantaggio fino a zone a zero burocrazia, facendo cenno all'evasione fiscale, che darebbe una spinta fondamentale allo sviluppo delle aziende sane. "Non abbiamo fatto nessuna macelleria sociale. "Non ci sono stati tagli alla sanità nè alle pensioni. Abbiamo solo chiesto a chi ha maturato il diritto al pensionamento di ritardare qualche mese e abbiamo chiesto ai dipendenti pubblici un atto di consapevolezza, cioè di stare fermi un giro con gli aumenti". Poi la gaffe su Mussolini, quando ha voluto affermare che il dittatore fascista era felice quando riusciva a fare girare il proprio cavallo a destra e sinistra, perchè il potere lo detenevano i gerarchi. Stridente il parallelismo con i Ministri di questo Governo, ma tant'è, il Premier non è nuovo a queste cose, tanto da convincerci che le dica apposta per alimentare discussioni

 
Bossi: “Se toccano Bergamo è guerra civile”. PDF Stampa E-mail
Giovedì 27 Maggio 2010 08:47

Commenti del leader della Lega, Umberto Bossi, al capitolo della manovra economica riguardante l’eliminazione di alcune province: “E' stata trovata una giusta mediazione, ma alcune sono intoccabili. Se toccano Bergamo è guerra civile”.

 
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