Il sigillo Stampa
Venerdì 02 Dicembre 2011 00:54

Salerno ha un nuovo simbolo: una grande S bicolore (giallo e ocra) su due semicerchi anch’essi bicolori: azzurro e bleu.

Rileggere le origini dell’abbandonato simbolo – che era un sigillo nobiliare - da il senso del rifiuto di tutta la eccezionale capacità di Salerno di essere la più grande realtà dell’Italia meridionale nel medioevo.

E tale antico sigillo si collega alla attribuzione alla Città del Governo ad un principe. Lanciata l’idea di costituire il “Principato di Salerno” il nuovo simbolo indica l’idea di rinunciare a tale aspirazione?

La storia così ricostruisce l’adozione del simbolo (sigillo): ha nello scudo in campo azzurro l'Evangelista San Matteo suo protettore, sovrapposto a tre fasce d'argento con altrettante rosse donate a Salerno da Re Carlo II creato Principe di Salerno.

Lo stemma del Municipio lo ritroviamo anche su alcuni monumenti settecenteschi di Salerno; in particolare sulla Fontana di don Tullio ovvero di Esculapio del 1790 e attualmente collocata nella Villa Comunale; sul portale dell'Ave Gratia Plena Minore, costruita agli inizi del 1700, e sul portale della Chiesa della Nunziatella inaugurata nel 1758. Quest'ultimo stemma, unico a colori, riporta nella parte alta una Croce in campo azzurro e sotto tre fasce d'oro e altrettante rosso, utilizzando così forse i colori degli Aragonesi.

Successivamente i vari dominatori imposero nuove regole per la formazione degli stemmi municipali e imposero i loro simboli e fregi, ma con l'avvento dell'Unità d'Italia ritornano gli stemmi dei Municipi.

Il primo riconoscimento ufficiale del proprio stemma il Comune di Salerno lo richiede il 3 febbraio 1939; a disegnare il nostro Stemma e Gonfalone viene chiamato il Maestro Pasquale Avallone, e la Consulta Araldica apportò alcune modifiche allo stemma proposto. In particolare: eliminò la corona murata sormontante la figura di San Matteo; la mano destra del Santo doveva essere raffigurata nell'atto di benedire anziché tenente una penna; la parte inferiore del troncato vinne modificata in rosso a tre fasce d'argento anziché d'oro e di rosso.

Tali modifiche, ma principalmente quella relativa ai colori non furono accolte dal Comune che riteneva che la cittadinanza era attaccata al suo Gonfalone, con i tradizionali colori rosso e oro, riprodotto nel Palazzo di Città, nella Prefettura e in tutti gli edifici pubblici di Salerno, moderni e antichi.

L'approvazione definitiva del nostro Stemma e Gonfalone, nonché il riconoscimento del titolo di Città viene decretato dal Presidente del Consiglio dei Ministri il 23 giugno 1949, decreto che così recita: spetta alla Città di Salerno il diritto di fare uso dello stemma del gonfalone.

Nel 1996, lo stemma del Comune è stato ridisegnato con l’aggiunta della scritta HIPPOCRATICA CIVITAS, volendo ricordare la prestigiosa Scuola Medica Salernitana, per secoli meritato vanto della cittadinanza.

di Akdo Cascone