Gli italiani e la crisi economica Stampa
Domenica 09 Maggio 2010 18:37

La crisi economica che investe la Ue ha diverse letture. Il fatto stesso che ci si sia affrettati a trovare delle soluzioni, la crisi delle borse, la crisi greca, pongono dei dubbi di difficile interpretazione. In questo momento, aldilà di ogni valutazione che ci venga proposta, nessuno può assicurarci che non ci siano crisi globali della economia che possano portare ad interventi simili a quelli ellenici, e tantomeno che le nostre banche, e di conseguenza tutto un sistema molto complesso fatto di depositi, di investimenti, finanziamenti, di giro costante del nostro denaro, dei nostri risparmi, regga senza interventi straordinari. Le nostre banche, come si dice in ogni momento di crisi, danno pochi servizi a costi alti. Non hanno mai seguito la metodologia del sistema bancario americano ed europeo degli ultimi decenni, e, se questo ha garantito la solidità di cui tanto si parla in questi giorni, non serve tanto a noi clienti, quanto a garantire il sistema bancario. In un sistema sotanzialmente imperniato sul deposito a costi alti, la costante erosione dei depositi dei piccoli risparmiatori, il costante svincolo di investimenti sicuri e scarso rendimento, creerà un problema di liquidità che non può essere sottovalutato. Dovessimo trovarci nella situazione greca, le nostre banche non reggerebbero a lungo, nonostante quel sistema oligopolistico e di cartello che ad oggi le garantisce. Piu' che intervenire a stanziare fondi per la Grecia, piu' che intervenire per fronteggiare il tentativo di recupero del dollaro rispetto all'euro, che porterebbe linfa all'esportazione americana in crisi anche e soprattutto per la forza dell'euro degli ultimi anni e la concorrenza del mercato cinese, bisogna assolutamente intervenire su spesa pubblica, corruzione, sulle tasse, consentendo ai piccoli e medi risparmiatori di non erodere la propria forza economica, unico segreto della stabilità delle nostre banche.