Salerno Capitale. Per Napolitano non esiste Stampa
Domenica 03 Aprile 2011 14:06

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fredda i salernitani e la gloriosa storia di una città rispondendo al presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli. Per Il Presidente della Repubblica non esiste un atto normativo di formale trasferimento della capitale a Salerno come quelli che sanzionarono la trasformazione di Torino da capitale del Regno Sabaudo in capitale d'Italia, così come il trasferimento da Torino a Firenze e, finalmente, da Torino a Roma. E non è difficile individuare la causa di tale mancanza nella consapevole volontà di considerare sempre Roma la città capitale, malgrado l'occupazione nemica. Questo dato di fatto non affievolisce l'onore che si deve rendere come sede del governo italiano dall'11 febbraio al 15 luglio 1944, e il riconoscimento che a Salerno spetta nella storia della nuova Italia democratica. Questo ci dice il Capo dello Stato. Non ci sarà questo documento ufficiale, Salerno sarà stata indicata come dice il nostro Presidente solo come luogo nevralgico dal Governo Badoglio, anch'esso forse non proprio Governo secondo le regole fondamentali di uno Stato, ma proprio perchè Capitale di un paese nel proprio momento piu' difficile e decisivo, proprio perchè Salerno ha pagato come poche città italiane il prezzo di quegli avvenimenti reali, eccezionali, che hanno determinato scelte fondamentali della storia italiana, non può essere nascosto un dato di fatto, che ha memoria profonda nella storia democratica del nostro Paese. Il 9 settembre 1943 la Quinta Armata americana sbarcò sul litorale salernitano, ed ogni salernitano ricorda quei soldati con la cioccolata, molti di loro con un colore di pelle mai visto, ed i loro sorrisi da salvatori. I bombardamenti degli americani erano serviti anche a questo, a creare una strada comoda, distruggendo tutta la città, radendola al suolo, ed il prezzo pagato alla guerra da Salerno bombardata fu di centinaia di morti, migliaia i feriti. I danni materiali furono di portata straordinaria. Lo sbarco del 9 Settembre, l'operazione Avalanche, è proprio propedeutico alla nascita del nuovo Stato democratico e Salerno fu capitale d'Italia e sede del governo Badoglio. Da quel giorno fino all'11 Febbraio 1944 tra i combattimenti per ripulire il territorio, e le operazioni tecnico-amministrative degli americani di concerto con le autorità e la popolazione locale, la città venne preparata per il trasferimento del Governo, che fu reale, tant'è che nella compagine governativa figurarono anche due salernitani, Giovanni Cuomo e Raffaele Guariglia. Il 27 aprile 1944 nel Salone dei Marmi di Palazzo di Città si riunisce il primo Consiglio dei Ministri del governo di unità nazionale. Il 4 giugno con la liberazione di Roma, Vittorio Emanuele III individua Bonomi come Presidente del Consiglio dei Ministri, il quale continua a riunire il suo governo a Salerno fino ad agosto. La città di Salerno sarà quindi stata Capitale per pochi mesi, ma da Salerno prese forma, nel proprio momento piu' importante, lo Stato italiano di oggi, nelle sue forme democratiche. Lo trovi il documento il nostro Presidente, anche perchè la propria cultura napoletana lo indurrà a ricordare dati di fatto elementi così importanti a ricondurre Salerno nel proprio alveo di capitale della liberazione e non gli sarà difficile ratificare un fatto reale. Ai salernitani non rimarrà che invadere il Quirinale di proprie testimonianze, ricordi propri o dei nonni, documenti, foto, i pochi video disponibili di quei tempi, per dimostrare che quejl documento, anche dimenticato, distrutto, nascosto da qualche parte tra una bomba e l'altra, ci deve essere.