Emergenza rifiuti 2011. Il tribunale di Napoli elogia Caldoro Stampa
Sabato 08 Settembre 2012 22:00

Il tribunale di Napoli, motivando 'lo svolgimento di una attività amministrativa tesa a superare lo stato di crisi, provvedimenti idonei a salvaguardare la salute pubblica, vincendo resistenze politiche e campanilistiche', elogia sostanzialmente l'operato del governatore Caldoro, sollevandolo dalle accuse nei suoi confronti durante l'emergenza rifiuti.  L'indagine, relativa all'emergenza rifiuti a Napoli nel 2011, si basava sull' aumento del consumo di farmaci.

Il tribunale di Napoli ha archiviato l'inchiesta che chiamava in causa il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro (nella foto) e il presidente della Provincia Luigi Cesaro. Il motivo: non sussistono illeciti a carico dei due indagati. L'indagine, relativa all'emergenza rifiuti a Napoli nel 2011, si basava in particolare sull'ipotesi di aumento del consumo di farmaci in determinate aree proprio a causa del caos immondizia. Secondo quanto rilevano i pm a conclusione dell'indagine, invece, vi è «piena prova della insussistenza del fatto». Non solo. Per quanto riguarda l'imputazione di omissione di atti d'ufficio, secondo il tribunale, dimostra da parte di Caldoro, al contrario, «lo svolgimento di una attività amministrativa tesa a superare lo stato di crisi», grazie a «provvedimenti idonei a salvaguardare la salute pubblica» anche «vincendo resistenze politiche e campanilistiche». Una vittoria doppia per il governatore, che vede cadere le accuse nei suoi confronti e riconosciuto l'impegno concreto per risolvere l'emergenza rifiuti. «Ho fornito, nello spirito della piena collaborazione, ogni atto utile - ha commentato Caldoro - deve continuare il massimo impegno di tutti sul fronte dei rifiuti. Sono stati fatti passi in avanti, ma esistono ancora molte difficoltà strutturali».