Firmato il Protocollo d’Intesa Confindustria-CGIL, CISL, UIL e UGL per lo sviluppo economico ed occupazionale della provincia di Salerno. Stampa
Mercoledì 12 Settembre 2012 17:59

Questa mattina nella sede di Confindustria Salerno, in via Madonna di Fatima 194, ha avuto luogo la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra Confindustria e CGIL, CISL, UIL e UGL per lo sviluppo economico ed occupazionale della provincia di Salerno.

All’incontro con gli organi di stampa sono intervenuti: Mauro Maccauro, Presidente di Confindustria Salerno, Franco Petraglia ,Segretario provinciale CGIL; Giovanni Giudice, Segretario provinciale CISL; Gerardo Pirone, Segretario provinciale UIL e Franco Bisogno, Segretario provinciale UGL.

Si riporta di seguito il testo dell’accordo:

La grave crisi internazionale scoppiata già da qualche anno non accenna a diminuire, continuando a produrre i suoi effetti negativi sulla produzione industriale in termini di contrazione del PIL nelle economie cosiddette “avanzate”, tra cui l’Italia.

La situazione economico-finanziaria del nostro paese si è rivelata particolarmente complessa, con un debito pubblico crescente, una generale flessione di investimenti pubblici  ed una calo vertiginoso dei consumi delle famiglie. Lo scenario si complica poi ulteriormente se scendiamo a valutare la situazione del Mezzogiorno ed in particolare della nostra Regione. Nella nostra provincia gli effetti della crisi si sono calati su una situazione economico-sociale pregressa già fortemente compromessa, sulla quale l’onda della crisi internazionale ha auto esiti pesantissimi con il ridimensionamento o la scomparsa - negli ultimi anni - di  diverse ed importanti realtà industriali. La conseguenza di questi due fattori combinati (indebolimento del tessuto produttivo e crisi internazionale), è stato un ulteriore appesantimento della già difficile realtà economica, sociale  ed occupazionale del nostro territorio.
Grazie alle consolidate e mature relazioni industriali che intercorrono tra le nostre Organizzazioni, abbiamo gestito tali situazioni di disagio attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali. Questi strumenti, fino ad adesso, ci hanno consentito di mitigare gli effetti negativi sui lavoratori, tuttavia gli interventi riformatori in corso ne prevedono un contingentamento in nome delle politiche nazionali di contenimento della spesa pubblica.
Quindi, guardando al futuro, intendiamo mettere in campo, per quanto di nostra competenza, altri tipi di azioni, di carattere innovativo e riformatore, per dare un contributo concreto finalizzato a fronteggiare la grave fase recessiva di cui ancora non si intravedono sbocchi positivi.

Confindustria Salerno, CGIL CISL UIL e UGL territoriali, alla luce di quanto sopra, concordano che, prioritariamente, la risposta non può che venire dallo sviluppo industriale integrato con le altre risorse del nostro territorio. In questo contesto le Parti Sociali sottoscrittrici ritengono essenziale creare le condizioni necessarie ad attrarre e favorire nuovi investimenti produttivi nella provincia di Salerno, generatori di nuova occupazione stabile, anche attraverso il sistema delle Relazioni Industriali che deve rappresentare un elemento qualificante e determinante per il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra. Confindustria Salerno e le Segreterie territoriali di CGIL, CISL, UIL e UGL di Salerno, nel rispettivo ruolo di rappresentanza di interessi e quali Organizzazioni propulsive dello sviluppo del territorio, ritengono pertanto indispensabile promuovere una serie di azioni atte al rilancio del sistema produttivo locale ed al miglioramento dell’occupazione. Iniziative ed azioni che, auspichiamo, potranno essere svolte anche con il coinvolgimento degli altri Enti coinvolti nelle politiche di sviluppo economico, sia attraendo nuove realtà imprenditoriali attraverso la promozione del territorio sia potenziando e valorizzando le nostre specifiche vocazioni ed eccellenze presenti, sostenendo, altresì, la valorizzazione del nostro capitale umano .

Tanto premesso, si conviene di definire i seguenti punti:

1)   Favorire il percorso universitario di cento studenti meritevoli residenti in provincia di Salerno in condizioni economiche svantaggiate. In particolare, si vuole mettere in piedi un bando con il contributo della Camera di Commercio e della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana (ex Sichelgaita) rivolto a giovani residenti in provincia di Salerno, di cui almeno un genitore sia iscritto nelle liste di mobilità o in cassa integrazione guadagni o disoccupato da non oltre 12 mesi, ricadenti nella prima fascia di reddito individuata dall’Università di Salerno ai fini del pagamento delle tasse universitarie, e che presentino particolari requisiti di merito (per il primo anno di iscrizione aver conseguito il diploma con una votazione non inferiore a 90/100 e per gli anni successivi aver superato almeno il 50% degli esami previsti dal piano di studio ed aver conseguito una votazione media complessiva non inferiore a 27/30). Il contributo che si vuole attribuire ad ogni studente viene individuato in un importo pari alla tassa di iscrizione per un anno all’Università.

2)   Promuovere idee e azioni per lo sviluppo competitivo del sistema produttivo territoriale. A tal proposito è stato attivato un tavolo di confronto con l’ASI Salerno finalizzato a favorire e semplificare l’iter tecnico-amministrativo di avvio di nuove iniziative imprenditoriali. Tale azione sarà, altresì, volta ad ottenere un costante confronto con l’Ente al fine di monitorare l’attuazione del programma e la sua effettiva realizzazione.

3)   Confindustria Salerno e le OO.SS. provinciali si impegnano a  sostenere e promuovere le nuove iniziative imprenditoriali, nonché processi di riconversione e rilancio che comportino positivi impatti  occupazionali sul territorio, anche attraverso forme di contrattazione mirata, recependo altresì quanto contenuto nell’Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011 che prevede, in presenza di investimenti significativi, la possibilità di definire intese modificative con riferimento agli istituti dei contratti collettivi nazionali che disciplinano la prestazione lavorativa, gli orari e l’organizzazione del lavoro.

4)   Nelle fasi di avvio di nuove attività sul territorio, ove si renda necessario, sarà favorita l’assunzione di nuovo personale anche mediante il ricorso a forme contrattuali previste dalla normativa vigente, nei limiti massimi consentiti alla contrattazione collettiva decentrata.

5)   Mettere le imprese in condizione di dare risposte più efficaci e flessibili alle sollecitazioni dei mercati e alle esigenze di utilizzo ottimale degli impianti attraverso il ricorso agli strumenti di flessibilità organizzativa. A tal riguardo le parti si impegnano a promuovere sistemi di contrattazione aziendale/territoriale che prevedano l’utilizzo di sistemi di flessibilità organizzativa (cd. banca ore o MOF, ecc.).

6)   Promuovere l’utilizzo dei tirocini di inserimento e reinserimento lavorativo a favore dei soggetti disoccupati o inoccupati in cerca di una nuova occupazione anche e soprattutto attraverso l’individuazione di provvidenze pubbliche destinate allo scopo.

7)   Promuovere l’utilizzo del contratto di apprendistato quale strumento per incrementare l’occupazione giovanile anche attraverso la costituzione di una commissione paritetica che dia il supporto in tutte quelle materie in cui la legge nazionale o regionale prevedano il coinvolgimento delle Parti Sociali.

8)   Promuovere e sostenere una azione di sensibilizzazione in seno alla Commissione Provinciale per l’Impiego della Provincia di Salerno al fine di favorire l’inserimento dei lavoratori disabili mediante il rilancio dello strumento della convenzione di cui agli artt. 11, 12, 13 della Legge 68/99 anche prevedendo tempi e modalità di attuazione più coerenti con l’attuale contesto del mercato del lavoro, come del resto  già fatto in diverse provincie italiane.

 

PROTOCOLLO SUI TIROCINI DI INSERIMENTO E REINSERIMENTO LAVORATIVO

Confindustria Salerno, CGIL, CISL, UIL e UGL della Provincia di Salerno, nello spirito comune di favorire le opportunità di incontro tra domanda e offerta di lavoro ed altresì rimuovere il gap formativo che, di sovente, non agevola  l’ingresso nel mondo del lavoro di  disoccupati, inoccupati e percettori di ammortizzatori sociali, condividono l’opportunità di promuovere sul territorio lo strumento del tirocinio di inserimento e/o reinserimento lavorativo.

A tal riguardo,

Premesso che

Ø l’articolo 11 del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 ha per oggetto esclusivamente i livelli essenziali di tutela nella promozione e realizzazione dei tirocini formativi e di orientamento e cioè di quei tirocini, attualmente disciplinati a livello nazionale dall’articolo 18 della legge 24 giungo 1997, n. 196, che sono espressamente finalizzati ad agevolare le scelte professionali e l’occupabilità dei giovani, in particolare neo diplomati e neo laureati entro dodici mesi dal conseguimento del titolo di studio, nella delicata fase di transizione dalla scuola al lavoro mediante una formazione in ambiente produttivo e una conoscenza diretta del mondo del lavoro;

Ø ai sensi della circolare Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 12 settembre 2011, n. 24, non rientrano, invece, nel campo di applicazione del decreto legge 13 agosto 2011 n.  138, i tirocini di inserimento/reinserimento al lavoro svolti principalmente a favore di disoccupati, compresi i lavoratori in mobilità, e altre esperienze a favore degli inoccupati la cui regolamentazione rimane integralmente affidata alla Regioni fermo restando, per quanto attiene alla durata massima non superiore a sei mesi, il disposto di cui all’art. 7, comma 1, lett. B) del D.M.25 marzo 1998 n. 142;

Ø Legge 196/97 art.18; il DM 142/1998, il DLgs 267/2000 art.119 promuovono l’attivazione di tirocini di inserimento/reinserimento lavorativo destinati a soggetti disoccupati, inoccupati, percettori di ammortizzatori sociali al fine di creare opportunità di lavoro per tali soggetti consentendo nel contempo alle aziende interessate di valutare dei soggetti da formare prima della costituzione di un rapporto di lavoro.

Ø Confindustria Salerno, CGIL, CISL, UIL e UGL della Provincia di Salerno hanno interesse a promuovere e favorire ogni azione valida e opportuna all’inserimento/reinserimento lavorativo di giovani nonché di soggetti espulsi dal mondo del lavoro.

Ciò premesso,

Le parti convengono di attivare specifiche azioni di sensibilizzazione e promozione, nei confronti dei soggetti Istituzionali territoriali, a sostegno di un utilizzo responsabile di tale strumento quale percorso utile alla costruzione di nuove opportunità lavorative.

Le parti convengono altresì di sostenere piani di sviluppo occupazionale idonei ad intercettare  provvidenze pubbliche destinate alle politiche attive ovvero  alla attivazione di tirocini di inserimento e/o reinserimento lavorativo finalizzati alla instaurazione di rapporti di lavoro

Le Parti si impegneranno a monitorare periodicamente, gli effetti di tale azione in termini di ricadute occupazionali.

 

PROTOCOLLO SULL’APPRENDISTATO

Confindustria Salerno e le Segreterie territoriali confederali di CGIL, CISL, UIL e UGL di Salerno, nell’ambito di un più ampio e complessivo percorso sul rilancio occupazionale del territorio e sulla necessità di soddisfare le esigenze di maggiore competenza e professionalità delle risorse in ingresso nel mondo del lavoro, hanno inteso definire il seguente protocollo di intesa operativo sul contratto di apprendistato.

Considerato:

-      l’interesse delle parti a sviluppare sinergie sul tema dell’occupazione e della formazione;

-      che l’apprendistato rappresenta il canale privilegiato di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro;

-      che lo sviluppo di processi formativi realmente rispondenti alla effettive esigenze delle imprese e qualitativamente idonei a consentire che i giovani acquisiscano competenze professionali contribuisce sia al miglioramento della competitività delle imprese che alla occupabilità e alla progressione di carriera dei giovani;

-      che è interesse delle parti conferire maggiore certezza operativa alle imprese e maggiore tutela ai lavoratori interessati:

si conviene

in via sperimentale e per la durata di 12 mesi di attivare un procedura di monitoraggio e di supporto operativo in materia di apprendistato professionalizzante.

A tal fine è costituito un comitato composto da Confindustria Salerno e CGIL, CISL, UIL e UGL Salerno al quale saranno demandate le seguenti attività:

1)   verifica della capacità formativa delle imprese: analisi documentale della presenza dei requisiti strutturali (ambiente, strumentazioni, competenze) previsti dalla normativa vigente e contrattuale applicata e comunque della loro coerenza rispetto al piano formativo.

2)   Definizione di un sistema paritetico di monitoraggio dell’applicazione del contratto a livello provinciale ed indirizzo della formazione erogata ai lavoratori assunti con contratto di apprendistato professionalizzante.

3)   Analizzare, in casi di sopravvenute maggiori esigenze di lavoro, la possibilità di slittamento dei termini della formazione interna oltre i termini risultanti dal piano formativo individuale assegnato al dipendente, previa segnalazione scritta all’organismo, e comunque entro un limite massimo di sei mesi.

4)   Identificazione congiunta di una short-list di enti di formazione operanti sul territorio, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente per l’erogazione della c.d. formazione esterna.

5)   Realizzazione di un report annuale delle attività realizzate e dei livelli qualitativi della formazione erogata a favore dei giovani inseriti nel mondo del lavoro.