Intercettazioni: tolta la norma che aggrava le pene per i giornalisti Stampa
Venerdì 21 Maggio 2010 08:22

“Dopo una riunione con il ministro della Giustizia Alfano e l'avvocato Ghedini si è presa la decisione, condivisa dal presidente Berlusconi, di ritirare l'emendamento del relatore che aggrava le pene per i giornalisti in caso di pubblicazione di notizie non pubblicabili”. Con queste parole il senatore Centaro, relatore del provvedimento, annuncia che le pene per i giornalisti non saranno inasprite. “Penso che questo possa stemperare tante polemiche - ha aggiunto - Il giornalismo d'inchiesta resterà protetto e non verranno coperti né corrotti né corruttori. Questo D.D.L. non impedisce la pubblicazione di una notizia di una persona indagata, ma la pubblicazione degli atti processuali, anche solo per contenuto”.
Antonio Di Pietro, leader dell’IDV, ha subito commentato la decisione del Governo: “E’ il segno della sconfitta di un regime che voleva tappare la bocca all'informazione. E' una vittoria dell'informazione libera e dei cittadini che si sono opposti con forza a questo bavaglio, ma resta l'amarezza per una legge che rimane immonda e vergognosa. Noi vigileremo - ha concluso l’ex magistrato - perché questo provvedimento non rientri dalla finestra".
Anche l’operatore televisivo satellitare Sky, in una nota, ha manifestato il suo disappunto sul provvedimento nella sua interezza, definendolo un ‘attacco alla libertà’: “Il diritto a un'informazione completa è un diritto irrinunciabile per ogni cittadino, ma è anche un dovere fondamentale per ogni editore Queste norme rappresentano un grave attacco alla libertà di stampa e d'espressione, ma soprattutto costituirebbero una grande anomalia a livello europeo. Per questo Sky, editore di Sky Tg24, chiederà un intervento a tutte le Autorità internazionali competenti, anche ricorrendo presso la Corte europea dei diritti dell'Uomo. Sky Tg24 continuerà a fornire un'informazione obiettiva e più completa possibile”.