Baronissi Jazz, con Bollani ed Emmanuel Scelti i 10 emergenti per il Concorso Stampa
Martedì 25 Giugno 2013 06:14

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Dieci gruppi emergenti. Dieci talenti. In dieci, provenienti dal centro-sud Italia, si sfideranno sabato 6 luglio nella seconda delle tre serate del Baronissi Jazz Festival 2013. Un intermezzo fra i concerti di Stefano Bollani (5 luglio) e Tommy Emmanuel (7 luglio), in programma dalle ore 22 nell’emiciclo che profuma di cielo dell’anfiteatro comunale.

 

 

 

Ecco i nomi dei gruppi partecipanti al Concorso: Angelo Napoli  Contanima Project; Urbana Fabula; Mario Nappi Trio; Back Door Duo; Alessandro Menichelli Trio; Fabiana and Soundflowers; Gloria Trapani Quartet; Daniele Troilo Trio; Hot Jazz Band Salerno; Mirko Pedrotti Quintet. Dopo Paolo Fresu e Danilo Rea, quest’anno tocca al piano solo di Stefano Bollani ed alla chitarra del genio australiano Tommy Emmanuel scandire la serata iniziale e quella finale della rassegna jazz di Baronissi coordinata dal direttore artistico Angelo Maffia. Due artisti internazionali dal sound unico e irripetibile. E poi ci sono loro, solisti e band emergenti provenienti da diverse città italiane: dieci talenti, impegnati nel concorso che mette in palio, per il vincitore, la somma di 2mila euro e l’apertura del Baronissi Jazz 2014. Si comincia il 5 luglio con l’esibizione di Stefano Bollani; si prosegue il 6 con il Concorso e si chiude, la sera del 7, con il chitarrista australiano Tommy Emmanuel. Il genio che viene dalla terra dei canguri è conosciuto soprattutto per il suo uso della tecnica del fingerpicking. Durante la sua carriera ha suonato con molti notevoli artisti quali Chet Atkins, Eric Clapton, Sir George Martin, John Denver. Quella di Baronissi è la sua unica tappa nel Sud Italia. L’ingresso agli spettacoli è gratuito per la serata del 6 luglio, quella del Concorso, mentre è a pagamento per l’esibizione di Bollani ed Emmanuel. Diversi i punti vendita dei biglietti tra Salerno e provincia: Feltrinelli (Salerno), Disclan (Salerno), Job Musikerya (Eboli), Terra Antica (Baronissi), Wisky&Soda (Baronissi), Bar Citro (Lancusi). È possibile acquistare i biglietti anche on-line collegandosi direttamente al sito del Baronissi Jazz. Info e dettagli su www.baronissijazz.it Contatti: info@baronissijazz.it BARONISSI CULLA DEI TALENTI: IL CONCORSO Al vincitore del concorso andrà un premio da 2mila euro e la possibilità di esibirsi nella serata d’apertura del Baronissi Jazz 2014, mentre al secondo e terzo classificato andranno rispettivamente 1000 e 500 euro. Ad ascoltare e selezionare i brani sarà la giuria composta da Angelo Maffia (direttore artistico), Guglielmo Guglielmi (musicista, compositore, docente della scuola di Jazz presso il Conservatorio di Musica Statale “Martucci” di Salerno), Carlo Pecoraro (giornalista salernitano, redattore del quotidiano “La Città”, esperto di musica, ha collaborato con tutte le riviste italiane specializzate in musica jazz), Giovanni Moscatiello (sindaco di Baronissi, cultore, estimatore, appassionato di musica jazz), Nicola Lombardi (assessore alla Cultura del Comune di Baronissi), Franco Massimo Lanocita (presidente del Conservatorio di Musica “Martucci”), Sandro Deidda (Musicista e compositore. Saxophone tenore e soprano). SCHEDE OSPITI Stefano Bollani All’età di sei anni comincia a studiare pianoforte. Esordisce professionalmente a quindici anni. Dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel 1993 e una breve esperienza come turnista nel mondo della musica pop (con Raf e Jovanotti, fra gli altri) si afferma nel jazz, collaborando con grandissimi musicisti (Richard Galliano, Gato Barbieri, Pat Metheny, Bobby McFerrin, Chick Corea, Michel Portal, Franco D' Andrea, Martial Solal, Phil Woods, Lee Konitz, Han Bennink, Miroslav Vitous, Antonello Salis, Aldo Romano, John Abercrombie, Uri Caine, Kenny Wheeler, Greg Osby...) sui palchi piú prestigiosi del mondo (da Umbria Jazz al festival di Montreal, dalla Town Hall di New York alla Fenice di Venezia, fino alla Scala di Milano). Fra le tappe della sua carriera, fondamentale è la collaborazione iniziata nel 1996 - e da allora mai interrotta - con il suo mentore Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide ben quattordici dischi. I piu' recenti: Tati (ECM 2005), in trio con Paul Motian alla batteria, (disco dell' anno per l'cademie du jazz francese e per Musica Jazz)), The third man (ECM 2007), (miglior disco dell' anno per la rivista americana Allaboutjazz e per Musica jazz) e New York days (ECM 2009), in compagnia di Mark Turner, Larry Grenadier e Paul Motian (disco dell' anno per Musica Jazz). Il referendum dei giornalisti della rivista specializzata Musica jazz lo proclama miglior nuovo talento del 1998; in quel periodo, mentre guida il proprio gruppo, L' orchestra del Titanic, si lancia nella realizzazione di un ambizioso disco-spettacolo in omaggio alla musica leggera italiana degli anni '30-'40 (Abbassa la tua radio con Peppe Servillo, Irene Grandi, Marco Parente, Barbara Casini, Roberto Gatto e tanti altri cantanti e musicisti). Negli anni collabora sia con musicisti sperimentatori e 'di frontiera' (Hector Zazou, Giovanni Sollima, Elliot Sharp, Sainhko Namcythclack), sia nei progetti discografici e live del pop-rock italiano (Elio e le storie tese, Cristina Dona', Paolo Benvegnu', Samuele Bersani, Bandabardo'...ma anche Massimo Ranieri e Johnny Dorelli). Nel 2003 a Napoli riceve il Premio Carosone (artista al quale ha dedicato un piccolo libro-saggio, L' America di Renato Carosone, Elleu editore 2002); l’anno successivo la rivista giapponese “Swing journal” gli conferisce il premio New star award riservato ai talenti emergenti stranieri, per la prima volta assegnato a un musicista non americano. Per la label giapponese Venus records pubblica cinque dischi alla testa del suo trio, con Ares Tavolazzi al basso e Walter Paoli alla batteria. (Uno di questi, Ma l' amore no, 2006,anche in veste di cantante) Particolarmente fuori dai canoni risultano alcuni suoi lavori come La gnosi delle fanfole, nel quale mette in musica le surreali poesie di Fosco Maraini insieme al cantautore Massimo Altomare (1998); Cantata dei pastori immobili, oratorio musicale per quattro voci, narratore e pianoforte, realizzato su testi di David Riondino (2004); il disco di canzoni scandinave Gleda (2005), realizzato in Danimarca in compagnia di Jesper Bodilsen al basso e Morten Lund alla batteria. E' produttore artistico e arrangiatore di un disco del cantautore Bobo Rondelli (Disperati intellettualiubriaconi), grazie al quale ha vinto il premio Ciampi. Per la prestigiosa etichetta francese Label Bleu realizza 4 dischi: un omaggio allo scrittore Raymond Queneau, registrato in trio con Scott Colley e Clarence Penn (Les fleures bleues, 2002), un disco in completa solitudine (Smat smat, 2003, segnalato dalla rivista inglese “Mojo” come uno dei migliori dieci dischi jazz dell’anno), un disco per trio jazz e orchestra sinfonica con Paolo Silvestri ad arrangiare e dirigere l' Orchestra Regionale Toscana (Concertone, 2004), un doppio album (I visionari, 2006) col suoPaolo Fresu e Petra Magoni come ospiti. Collabora con numerosi artisti in ambito teatrale, dalla Banda Osiris (nello spettacolo Guarda che luna!, 2002-2004, insieme a Rava, Gianmaria Testa e altri e in Primo piano, 2005-2006), fino ad attori come Marco Baliani, Ivano Marescotti, Maurizio Crozza e soprattutto Lella Costa (per la quale firma le musiche di tre spettacoli, Alice: una meraviglia di paese, Amleto e Ragazze, per la regia di Giorgio Gallione) e ad importanti contemporanea come Raffaella Giordano e Mauro Bigonzetti. In ambito classico, si esibisce come solista con orchestre sinfoniche come la Gewandhaus di Lipsia, la Santa Cecilia di Roma, la Filarmonica del Regio di Torino, la Verdi di Milano, con direttori come James Conlon, Jan Latham-Koenig (con cui ha inciso il Concert Champetre di Poulenc per l' etichetta inglese AVIE records), e soprattutto Riccardo Chailly, con