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25 Aprile. Il manifesto di Cirielli PDF Stampa E-mail
Sabato 23 Aprile 2011 10:29

Arriva il 25 Aprile e ripartono le solite, stucchevoli, polemiche. A ricreare momenti di dichiarazioni e di affermazioni politiche di varia profondità etica e morale un manifesto, fatto affiggere dal presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli 'La festa del 25 Aprile celebra la riconquista della libertà del popolo italiano dopo l’occupazione nazista e la difesa dei valori fondanti per la dignità dell’uomo e per la convivenza civile e democratica della nostra comunità nazionale, compromessi dal fascismo.Abbiamo, però, anche il dovere di ricordare che alcuni italiani persero la libertà, la terra dei propri avi, la vita; dall’Istria, dalla Dalmazia e dalla Venezia - Giulia centinaia di migliaia di nostri connazionali, nostri fratelli, furono costretti a fuggire sull’onda della feroce pulizia etnica delle foibe scatenata dai partigiani jugoslavi del dittatore Tito, con la complicità morale del leader dei comunisti italiani Palmiro Togliatti. Il sacrificio di tanti, militari e civili che, militando nella Resistenza, si batterono con la coalizione “Alleata” dei Paesi democratici, rappresenta il punto fondante della nostra nuova Nazione. Tuttavia, bisogna ribadire “come non ci si debba chiudere in rappresentazioni idilliache e mitiche della Resistenza e, in particolare, del movimento partigiano, come non se ne debbano tacere i limiti e le ombre…”. Un pensiero commosso va, altresì, a tutti coloro, e in particolare ai Caduti, che hanno combattuto per la Patria in quella sventurata guerra. In questa ricorrenza, un pensiero va al sacrificio dei giovani soldati degli eserciti alleati e in particolare a quello del contingente statunitense, immolati sull’altare di un’altra Patria per l’affermazione degli ideali di libertà e democrazia. L’intervento dell’America nella nostra terra ha sancito un’alleanza che ha garantito un lungo periodo di pace e di progresso economico e sociale senza precedenti, e ha salvato l’Italia e, purtroppo, solo l’Europa occidentale dalla dittatura comunista. Con questo spirito, l’Amministrazione della Provincia di Salerno, attraverso la celebrazione dell’anniversario del 25 Aprile, ripropone un ricordo ed ispira un nuovo progetto di unità nazionale, volto a costruire un futuro migliore per i nostri figli, nel quadro dell’Alleanza Atlantica e delle Nazioni democratiche.' L'On. Gianni Pittella, Vice Presidente del Parlamento Europeo ha subito replicato "Con una disinvolta rilettura della verità storica Cirielli trasforma Togliatti in un boia delle Foibe e il contributo di sangue e di idee alla costruzione della democrazia del Partito comunista italiano in uno scampato pericolo stalinista. Voglio solo ricordare a Cirielli che senza la convinta scelta europeista del Pci di Berlinguer, le lotte in difesa della sovranità popolare contro l`eversione rossa e nera e per i diritti dei lavoratori condotte dalla sinistra italiana, ben rappresentate da figure come Sandro Pertini, Vittorio Foa e Giorgio Napolitano, l`Italia non sarebbe tra le prime nazioni democratiche occidentali ma solo il protettorato di qualche potenza mondiale". Il Segretario del Partito Democratico di Salerno Nicola Landolfi ha aggiunto “Il 25 aprile è la festa della democrazia italiana e della libertà dal fascismo e dal nazismo. Non si festeggia la liberazione da Togliatti, semmai, il ricordo di Piero Gobetti, di Giovanni Amendola e dei fratelli Cervi. La guerra tra fascismo e antifascismo non fu lo scontro tra due opinioni. Fu la guerra tra chi stava con Hitler e chi aveva scelto la democrazia, fu la guerra tra chi stava dalla parte sbagliata e chi dalla parte giusta. Sbagliata perché nemica dei diritti fondamentali dell’uomo e giusta in virtù dei valori dell’umanità. Quella scritta non è la storia dell’umanità, è la storia e basta. Il 25 aprile non è giorno di riconciliazione o di pacificazione. Non c’è nulla o nessuno con cui la democrazia italiana debba riappacificarsi o riconciliarsi. Chi combatté per il nazifascismo o per la Repubblica di Salò fu amnistiato nel 1946 e mai da allora ha dovuto subire privazioni dei diritti civili o della libertà. Il 25 aprile si manifesterà in tutta Italia contro ogni orrore, anche contro la vergogna delle foibe. Sfilerà il militante del partito democratico. Ci sarà chi ha vissuto il fascismo e chi, pur essendo nato dopo, sa e ha capito cosa è la dittatura. Ci saranno quelli preoccupati o addirittura sgomenti di vedere al governo o tra le prime cariche dello Stato quelli che vengono dal Msi. Ci saranno i cittadini italiani, elettori lo scorso anno di tutte le liste o quasi, votanti della Lega o del Pd, del Pdl o della sinistra estrema. Devono sentirsi tutti a casa loro, è la loro festa. Ci saranno, infine, i farisei del nuovo e delle bugie, quelli che se ne fregano della Costituzione e che non sanno nemmeno riconoscersi nella storia che li ha resi uomini liberi. Ma chi sessantaquattro anni fa moriva per la libertà, morì anche per chi adesso può liberamente scrivere manifesti negazionisti e chi festeggia il 25 aprile per convinzione, perché è il compleanno della democrazia e della libertà, regala anche a loro un po’ di dignità”. Prendo atto che il Presidente della Provincia di Salerno tende a trasformare la Festa della Liberazione Nazionale in un momento personalissimo di libertà in cui esprimere autentiche sciocchezze e darsi quindi visibilità. Anche quest’anno l’On. Cirielli, puntuale, non è mancato all’appuntamento e non ha trovato nulla di meglio da fare che confondere la celebrazione del 25 aprile con quella delle foibe. Ricordiamo sommessamente all’On. Cirielli, che evidentemente l’anno scorso non ha letto il libro di storia che gli avevamo consigliato, che la data di commemorazione delle vittime delle foibe è fissata per il 10 febbraio. Nel manifesto del 25 aprile c’è l’ennesima caduta di stile di un Presidente della Provincia che utilizza una data storica al solo fine di polemizzare e per aprire dibattiti che nulla hanno a che fare con la Festa della Liberazione. Quest’anno, poi, il manifesto ha un chiaro sapore elettoralistico ed utilizzare una ricorrenza istituzionale per fini elettorali e visibilità personale non rappresenta certamente un gesto di correttezza istituzionale. Inoltre, nessuno ha mai chiesto all’Onorevole Cirielli le sue idee in merito alla Festa della Liberazione. Tale compito lo riserviamo agli storici, ai critici, agli studiosi da cui il Presidente della Provincia è distante anni luce. Anche Michele Grimaldi, segretario regionale dei Giovani Democratici Campania, è intervenuto 'Visto che Edmondo Cirielli, come nel 2010, il 25 aprile non partecipera’ quasi sicuramente ai festeggiamenti per la Liberazione, gli consiglio di leggere "Comunismo antifascismo e Resistenza" di Giorgio Amendola, libro che regalai al compianto Tommaso Biamonte durante le celebrazioni dello scorso anno, come simbolo del senso di gratitudine che la mia generazione ha nei confronti di chi ci permette di vivere in democrazia. L’anno scorso abbiamo ironicamente consegnato a Cirielli - in contumacia, vista la sua assenza - una pagella con pessimi voti in storia e ottimi in educazione fisica, considerati i suoi maldestri tentativi di dividersi tra lo scranno di deputato a Roma, dove si è distinto solo come primo firmatario di una delle 37 leggi ad personam del Premier, e la carica di Presidente della provincia di Salerno, dove si è distinto solo per polemiche inutili e una pessima gestione amministrativa. In realtà temo che queste continue provocazioni di Cirielli siano solo strumentali al nascondere una verità non storica ma presente: la disoccupazione - soprattutto quella giovanile - che aumenta e l’assenza di un piano serio e credibile di sviluppo economico e infrastrutturale della Provincia. Chiedo a tutti i candidati sindaco di essere in piazza il 25 aprile, dimostrando così che la difesa dei valori della Resistenza, dell'antifascismo e della Costituzione è parte viva e condivisa della comunità politica e civile della città di Salerno” Maria Grazia Pagano, presidente del Pd della Campania, formula invece inviti: «Periodicamente il presidente della Provincia di Salerno Cirielli si esibisce in stucchevoli tentativi di revisionismo storico. Il risultato come sempre sono le sue magre figure anche da questo punto di vista. La Resistenza, il sacrificio di migliaia di partigiani in lotta per la libertà, la battaglia contro l’oppressione e l’occupazione nazista sono dei valori condivisi ormai da tutto l’arco costituzionale e dalla stragrande maggioranza del paese. Tentare una lettura di parte per ridurre il tutto alla becera lotta politica, è semplicemente stucchevole. Mi auguro che lunedì anche il presidente Cirielli, come ciascuno di noi, sarà lieto di celebrare questa ricorrenza così importante e sentita da tutta la popolazione al di là delle appartenenze politiche».Inutile commentare, è politica, e come tale va vista, sperando che prima o poi le vittime della nefandezza degli umani non debbano essere solo oggetto di propaganda. Ci fermiamo qui, in ordine cronologico di intervento., del resto un silenzio sarebbe stato forse la migliore dichiarazione.