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Fincantieri. Tra politica e presidi PDF Stampa E-mail
Venerdì 27 Maggio 2011 08:58

La politica si impegna in dichiarazioni, ma a Castellammare di Stabia, una delle sedi che Fincantieri vuole sopprimere, la protesta è ai limiti della legalità. La Fincantieri intende riconvertire a Settembre la sede stabiese con altre attività ''viene riconfermato, come concordato con le Istituzioni locali, che dal mese di settembre prendera' avvio la costruzione dei due pattugliatori della Guardia Costiera, che satureranno in parte il Cantiere per i prossimi due anni. Inoltre, nel corso del 2010, Fincantieri si e' fatta carico dell'indotto stabiese, consentendo alle aziende valide e competitive, che non avevano continuita' produttiva presso Castellammare, di realizzare un fatturato di oltre 150 milioni di euro presso le altre strutture del Gruppo, impegno che proseguira' nel 2011” facendosi comunque carico di impiegare parte dei lavoratori di Castellammare come trasfertisti''. Per quanto riguarda invece il cantiere di Sestri, l'azienda conferma che ''e' pronta a firmare l'Accordo di Programma per Sestri Ponente, come pattuito con tutti gli altri Enti coinvolti, e che utilizzera' le opere previste secondo le esigenze del proprio Piano Industriale, come piu' volte ribadito alle Istituzioni''. ''Qualsiasi decisione, come da prassi, verra' ovviamente presa a valle delle trattative in corso. Le linee del Piano non sono da intendersi come "un prendere o lasciare". E la conferma alla disponibilità di trattativa con i sindacati. prossimo incontro il 6 giugno. Il sindaco Bobbio intanto, scatenando le reazioni del mondo politico e sociale, mentre la protesta dei lavoratori di Fincantieri si allarga coinvolgendo anche gli altri stabilimenti italiani del gruppo. I tagli e i ridimensionamenti previsti dal piano anti crisi hanno provocato reazioni dal mondo politico in modo trasversale, oltre a quella dei sindacati e della stessa Cei. Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e Maurizio Sacconi, Welfare, hanno chiesto di fermare gli esuberi e invitato l’azienda a chiudere un accordo con  sindacati. Bobbio, il sindaco di Castellammare che ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, non ritiene di poter abbassare la guardia “Continuano ad arrivarmi informazioni allarmanti su cittadini sottoposti a violenze da schegge impazzite di manifestanti, di negozianti costrette ad abbassare le saracinesche e così via. È necessario anzitutto ripristinare la legalità dello Stato. La camorra è veloce e si adegua sempre alle situazioni che nascono sul territorio che pretende di controllare. A parte che alcuni personaggi hanno cercato di aggredirmi davanti all’ingresso del Comune un paio di giorni fa. Non mi è servito molto per capire da che ambienti provenissero. Io sono sempre per il ripristino della legalità. Anche perché atti violenti ed eversivi danneggiano la causa dei lavoratori. Comunque sono disposto ad incontrare una delegazione degli operai della Fincantieri. Inoltre mi adopererò affinché anche le istituzioni locali siedano al tavolo governo-sindacati convocato a Roma.” Il presidio organizzato all'interno del Comune di Castellammare, . il blocco a Palermo di tutti gli accessi della circonvallazione, sono segnali di momenti che non possono piu’ essere gestiti a parole, con trattative musicate, ma con provvedimenti veloci e drastici. Per Bersani: "Si è dormito largamente su una crisi che andava affrontata" la Cei interviene  "La politica deve farsi più seria e non litigare più sulle cose secondarie'' A Bobbio risponde il senatore IdV, Nello Di Nardo ''L'IdV e' contro qualsiasi tipo di azione violenta, ma arrivare a chiedere l'intervento delle forze armate per sedare le proteste degli operai e' una proposta indecente. Perche' invece il governo non si attiva subito per convocare un tavolo di confronto, come ho chiesto piu' volte in Aula?''. Gli operai sono disperati perche' stanno per perdere il lavoro e il governo come risposta convoca le parti sociali solo il prossimo 3 giugno. Perche' non adesso? Quanto altro tempo dobbiamo aspettare prima che le aule parlamentari affrontino la crisi della cantieristica italiana?. Bobbio crede che usare i muscoli al posto del dialogo serva a qualcosa. I problemi dei lavoratori non si affrontano militarizzando la citta', mostrando interesse e facendo scelte conseguenti''. Interviene con durezza anche la Armato, coordinatrice dei senatori campani Pd  ''Non serve l'esercito ma una discesa in campo della politica'. Come non si aspettavano un disinteresse impressionante delle istituzioni locali, a partire dalla Regione Campania che, sollecitata da mesi ad intervenire, e' rimasta inerte di fronte alle scelte del governo nazionale e di Fincantieri. In questo momento la priorita' e' dare prospettive di lavoro alla comunita' e riprendere con forza il dialogo''.