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Primo Ok al Senato per il diseno di legge sulle intercettazioni. Intanto è polemica per le parole del sottosegretario Santanché PDF Stampa E-mail
Mercoledì 19 Maggio 2010 08:23

E' arrivato a notte fonda il primo, parziale, via libera della Commissione Giustizia del Senato al testo del disegno di legge sulle intercettazioni. Nel corso della seduta notturna hanno ottenuto il voto favorevole la, cosiddetta, “norma D'Addario” e le regole sul diritto di cronaca. Niente riprese tv dei processi, se non tutte le parti sono d'accordo. Da 1 a 6 anni di carcere per le "talpe". Immediato avviso al Vaticano se intercettato un uomo di chiesa. Da definire le pene per i giornalisti. I lavori della Commissione proseguono oggi, in seduta pomeridiana.
Intanto è bufera sulle dichiarazioni del sottosegretario Santanché che, a proposito di intercettazioni, ha difeso la “privacy” dei mafiosi: “Che senso ha intercettare un mafioso mentre parla con la madre? E' un abuso” ha detto in tv. Per Sonia Alfano, europarlamentare IdV e presidente dell'Associazione familiari vittime di mafia, sono “parole disgustose”. Sconcerto del Pd: Ferranti, capogruppo commissione Giustizia alla Camera, invita i finiani a unirsi alla richiesta di dimissioni di Santanché. Granata, vicepresidente commissione Antimafia, chiede al governo di prendere le distanze: “Una censura è doverosa”.