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Bonus nonni ai centri per l’infanzia e chiarezza per le feste di compleanno L’associazione Alnic in difesa degli operatori del settore PDF Stampa E-mail
Venerdì 03 Luglio 2020 16:10

L’Associazione Ludoteche Nidi Insieme Campania, costituita per far fronte alle esigenze del settore a seguito della pandemia di Covid19 e tutelare le imprese che svolgono attività di servizi educativi, didattici e ludici per bambini, presieduta da Giada Ferraioli, interviene sul bonus babysitter per i nonni in difesa degli operatori del settore (gestori di nidi autorizzati, scuole dell’infanzia paritarie e private, ludoteche e servizi integrativi all’infanzia). L’Inps, con la circolare 73/2020, ha chiarito che nel caso dei nonni non conviventi non si applica il principio di carattere generale della presunzione di gratuità delle prestazioni di lavoro rese in ambito familiare. Quindi la nonna o il nonno possono essere remunerati con il voucher di valore massimo di 1200 euro da utilizzare fino al 31 luglio attraverso il Libretto famiglia (articolo 54–bis del Dl 50/2017). “Il bonus babysitter era nato per salvaguardare gli anziani. Ora apprendiamo che viene esteso proprio ai nonni. Ma dov’è la coerenza? Proprio nelle Linee Guida si specifica che è preferibile che gli accompagnatori dei minori ai centri estivi abbiano un’età inferiore a 60 anni, a tutela della loro salute” si pone la questione l’educatrice e presidente Giada Ferraioli che continua: “Tante attività sono a rischio chiusura, altrettante non hanno riaperto. Come Associazione chiediamo che il bonus venga lasciato solo ai professionisti del settore che tanto hanno sofferto nel periodo emergenziale. Abbiamo combattuto per resistere perché i bambini possano tornare alla normalità e vivere in sicurezza i momenti a loro dedicati anche attraverso la quotidianità delle attività delle nostre strutture, con qualificato ed esperto personale, tanto importanti per la crescita psicofisica e per le relazioni sociali al di fuori dell’ambiente familiare”. L’Alnic approfondisce anche il tema delle feste di compleanno. Nelle linee guida non vi è un preciso riferimento e le sale esclusivamente dedicate agli eventi sono in difficoltà. “In ristoranti, stabilimenti balneari o altre strutture all’aperto, tenendo conto delle dovute distanze ed evitando assembramenti, le ricorrenze private si possono festeggiare in compagnia di familiari ed amici, mentre per i locali al chiuso così non è. Chiediamo un protocollo specifico per la materia in oggetto per consentire alle strutture a noi affiliate, che si occupano di feste di compleanno, di poter garantire ai propri clienti informazioni certe e luoghi sicuri. Riceviamo molte richieste e non sappiamo cosa rispondere nel dettaglio” conclude la presidente Ferraioli.