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Intercettazioni: la Commissione del Senato approva PDF Stampa E-mail
Martedì 25 Maggio 2010 08:35

Il DDL sulle intercettazioni è stato approvato dalla Commissione Giustizia del Senato. “Ora andremo in Aula per l'esame”, dice il presidente della Commissione Berselli, aggiungendo che ci saranno dei punti del testo “da rimeditare”. “Rivedremo anche le norme che riguardano le sanzioni per i giornalisti”, afferma, dicendosi soddisfatto. Il testo che, per ora, impedisce ai cronisti di pubblicare ogni atto di indagine e rende più complessa la procedura per autorizzare le intercettazioni, passa tra le proteste dell'opposizione che annuncia battaglia in Aula.

I commenti

Ministro della Giusitizia, Alfano: “La fiducia non la mette il Guardasigilli, ma il Consiglio dei Ministri e finora, non ha trattato questo argomento. Nel passaggio tra la Commissione e l'Aula valuteremo cosa è cambiato per vedere se sarà opportuno tornare al testo licenziato dalla Camera almeno su questioni che hanno sollevato polemiche di così notevole entità. Nessun reato sarà tolto alla possibilità di intercettare. Cambieranno solo il tempo ed i presupposti”.

Maurizio Gasparri, capogruppo PDL: “Non abbiamo preso ancora una decisione. Stiamo valutando se su alcuni punti ci potrebbero essere decisioni diverse. Non c'è comunque nessuna marcia indietro. Stiamo valutando se ipotizzare di ren dere possibile la pubblicazione degli atti per riassunto”.

Italo Bocchino, PDL: “Si può evitare lo scontro sul ddl sull intercettazioni? C'è la necessità di sposare la linea della prudenza e della mediazione, tornando all'equilibrato testo che fu varato alla Camera. Vanno cambiati dei punti come il divieto di pubblicazione per riassunto degli atti e le megamulte a editori”.

Antonio Di Pietro, IDV: “Questo disegno di legge non deve essere ritoccato o aggiustato, ma solo ritirato. E, se proprio volessimo riscriverlo, lo si dovrebbe fare non prima di aver definito, nel dettaglio, un piano di rilancio dell'economia urgente. L'Italia dei Valori il giorno dopo l'approvazione del disegno di legge si attiverà per la raccolta firme per un referendum abrogativo contro questa legge vergogna”.

Bersani, PD: “Le norme vanno corrette prima che arrivino in aula, se vogliamo andare un pochino più sul sicuro. Come facciamo a fidarci con un governo che ha messo fino a qui 33 voti di fiducia? Rischiamo una normativa totalmente sconosciuta a qualsiasi Paese democratico. Sono notizie che varcano gli Oceani. Credo che al solito la giusta esigenza razionale di non consentire un uso distorto e improprio delle intercettazioni è stata ribaltata in una stretta inconcepibile in una democrazia normale. Ci opporemo con tutte le forze”.

Nicola Mancino, Vicepresidente CSM: “Il miglior equilibrio possibile è una convergenza tra gli opposti. Ad apprezzare si apprezza: bisogna poi vedere quale sarà il seguito. Auspico che la revisione di queste disposizioni sia condivisa”.