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La Confesercenti si schiera a sostegno di Confcommercio PDF Stampa E-mail
Venerdì 27 Gennaio 2012 17:41

MARINARI (CONFESERCENTI SALERNO): «IL COMUNE NON PUO’ FARE DA SE’ SENZA INTERPELLARE LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA. LE LIBERALIZZAZIONI? UN ENNESIMO DANNO AD UN COMMERCIO SOFFERENTE. ATTENZIONE A DIFFONDERE DATI NON REALI”

 

 

La Confesercenti Salerno si schiera a sostegno della nota stampa emessa dal responsabile cittadino di Confcommercio, Sabatino Senatore. «Non è ammissibile che la terza commissione municipale annonaria si riunisca senza convocare o quanto meno rendere partecipi le associazioni di categoria accreditate su di un argomento che ha visto una mobilitazione (contro) di natura nazionale», afferma in proposito il presidente di Confesercenti Salerno, Angelo Marinari. «Inoltre – prosegue – essendo questa legge nazionale, una legge quadro, ovvero che demanda alle Regioni di ‘creare’ un Regolamento ben preciso, non capisco come mai il Comune abbia bruciato le tappe discutendo e prendendo posizioni su di un regolamento ‘inesistente’». Marinari ricorda anche come la Confesercenti Regione Campana già da tempo si sia attivata affinché questa legge sulle liberalizzazioni si “blocchi” sul tavolo regionale (in altro allegato la nota della direzione regionale). «La liberalizzazione – continua il presidente di Confesercenti Salerno – è un ennesimo danno che si perpetua al commercio che già con la precedente legge Bersani 114/98 ha sostanzialmente colpito. Vorrei ricordare che noi già viviamo in un regime di liberalizzazioni degli orari, che permettono l’apertura degli esercizi commerciali fino alle ore 22.30, anche se ad oggi i negozi rimangono aperti fino alle 20.30,, quindi non riesco ad   identificare le attività commerciali che invoca la liberalizzazione h24. Liberalizzare le attività e gli orari commerciali senza regole, con pubblici esercizi e negozi aperti ventiquattro ore, oltre ad essere impraticabile ed impossibile per le piccole micro imprese del   commercio, può determinare costi pesanti per i cittadini, sia in termini di prezzo (pagamenti straordinari, costi di gestione e quant’altro) e sia per la sicurezza e tenuta sociale dei territori, oltre alla inevitabile chiusura di migliaia di piccoli e piccolissimi esercizi commerciali».  Marinari conclude con un’amara osservazione: «Purtroppo in questi giorni vediamo un balzello di numeri tra statistiche e simboli vari che mettono sotto un’ottica di positività economica il commercio salernitano, ricordando che il commercio nazionale, vedi vicenda Cortina o Roma, è sotto l’occhio vigile del fisco accusati di eludere  l'erario non emettendo lo scontrino fiscale. Quindi dati così forti, che vedono il commercio di Salerno in crescendo attivo di un 30% di guadagno, tant’è che le attività commerciali di Siano favorevoli all’apertura h 24, potrebbe attivare meccanismi fiscali di controllo poiché dalle prime stime pervenuteci, la reale condizione del commercio è contrastante ai dati forniti dai colleghi commercianti oltre ad essere sotto gli occhi di tutti».

Anche Confesercenti Campania è contro la liberalizzazione degli orari e degli esercizi commerciali

Ecco la Giunta Regionale della Campania, da parte della Confesercenti Campania, affinché si faccia ricorso avverso il provvedimento legislativo del Governo sulla liberalizzazione degli orari e degli esercizi commerciali.
La lettera è a firma del presidente regionale di Confesercenti, Vincenzo Schiavo.
«Il recente provvedimento legislativo del Governo di liberalizzare gli orari e le aperture degli esercizi commerciali trova  la Confesercenti fortemente critica e contraria.
La critica è al metodo imposto con il decreto di fine anno, senza la dovuta concertazione delle Associazioni di categoria e senza l’obbligatoria convocazione delle Regioni alle quali è attribuita la competenza ai sensi del  rinnovato capitolo V della Costituzione italiana sulla materia  complessa del commercio.
La Confesercenti è contraria alla  liberalizzazione selvaggia degli esercizi commerciali che mette a rischio migliaia di negozi e decine di migliaia di addetti e dipendenti. Una posizione questa della Confesercenti in alcun modo non  di retroguardia, poiché in questi anni Il commercio è andato avanti speditamente nella liberalizzazione delle attività e degli orari, con aperture festive e domenicali.
Liberalizzare le attività e gli orari commerciali  senza regole, con pubblici esercizi e negozi aperti ventiquattro ore, oltre ad essere impraticabile ed impossibile per le piccole micro imprese del commercio, può determinare costi pesanti per i cittadini, sia in termini di prezzo (pagamenti straordinari, costi di gestione etc.) e sia per la sicurezza e tenuta sociale dei territori, oltre alla inevitabile chiusura di migliaia di piccoli e piccolissimi esercizi commerciali.
La Confesercenti Campania, a tal fine, invita il Presidente e la Giunta Regionale a produrre ricorso alla Corte Costituzionale contro il provvedimento legislativo del Governo che lede le competenze previste  dal capitolo V della Costituzione Italiana che attribuiscono alle Regioni potestà legislative, in riferimento ad ogni materia non espressamente riservato allo Stato.
Infine, è evidente che liberalizzare gli orari e le attività commerciali non è il problema principale per la risoluzione della crisi e recessione italiana e per il rilancio dei consumi come tristemente stanno a significare le vendite in saldi iniziati in moltissime città con pochissimi acquirenti, ma la lotta agli sprechi, al completamento delle  infrastrutture che in Campania si chiama anche Autostrada Salerno-Reggio Calabria e l’enorme peso fiscale che attanaglia le piccole e medie imprese».