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Rifiuti speciali. Sequestri a Mercato S.Severino PDF Stampa E-mail
Martedì 31 Gennaio 2012 08:19

La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha posto in esecuzione per il tramite della D.I.A. di Napoli e Salerno nonché di militari dell’Arma dei Carabinieri di Nola 25 provvedimenti restrittivi della libertà personale a carico di alcuni membri dei clan egemoni nei comuni vesuviani.

Le indagini condotte dal Pubblico Ministero Dr.ssa DI MONTE hanno preso avvio dalla denuncia di atti intimidatori subiti da imprese impegnate nella costruzione dell’arteria stradale a scorrimento veloce destinata a congiungere il casello dell’autostrada “A 30” di Palma Campania con il comune di Vallo di Lauro. Attraverso complesse indagini, anche di natura tecnica, è emerso che tra il 2009 e il 2010 il noto pregiudicato Antonio Iovino, soggetto condannato per la violazione all’art.416-bis del cp e sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, organicamente inserito nel clan Fabbrocino, fosse riuscito ad imporre ai titolari delle imprese subappaltanti la fornitura del materiale per la realizzazione dell’opera pubblica. Ciò avveniva attraverso la lavorazione ed il trasporto di materia prima del tutto inadatta agli usi previsti (materiale arido da costruzione) in quanto vero e proprio rifiuto speciale pericoloso e non, prodotto da abusiva attività di frantumazione e miscelazione di eterogeneo materiale da demolizione, tondini di acciaio, eternit, plastica ed altro, il tutto lavorato in siti di cava gestiti da mere teste di legno del IOVINO. Le società che gestivano la cava di Sarno e quella di Nocera Inferiore, entrambe di Mercato San Severino (Sa), sono state perquisite da personale della D.I.A. alle prime luce del mattino di ieri e sottoposte al sequestro preventivo dei beni aziendali ivi rilevati. Contemporaneamente, ulteriore personale procedeva ad analoghe operazioni di sequestro aziendale presso altrettante società coinvolte in Ottaviano, Sarno e Marigliano, mentre si ponevano in esecuzione nr. 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere, nr.2 ordini di arresti domiciliari e nr.12 obblighi di dimora a carico dei soggetti coinvolti dall’indagine, provvedimenti emessi dal Tribunale di Napoli Sezione del Giudice delle Indagini preliminari con collegio presieduto dal Dr. Bruno D’URSO.