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Martedì 06 Marzo 2012 23:39

Ancora una volta i quotidiani riportano la notizia che l’evasione fiscale raggiunge il livello annuo di 120miliardi. E questa volta la notizia diffusa dai quotidiani non è frutto delle valutazioni di un giornalista e nemmeno di qualche studioso di finanza che tenta di dare pubblicità ad una sua valutazione. Potrebbe essere antistorica (per un gioco delle parti) ovvero per una insinuazione di cattivo gusto contro qualcuno?

L’ha diffusa, nientemeno che l’Agenzia delle Entrate!

Da quando questa notizia è comparsa la prima volta, molti mesi fa è stato giusto porsi qualche dubbio: e se non fosse realistica? Poi è stata ripetuta, ed allora è stato normale farsi una domanda, questa: ma come si fa a sapere quant’è valutabile l’evasione fiscale se non si hanno notizie di … chi e quanto evade?

Ora che la notizia ha la veste della verità perché è frutto di valutazioni elaborate dall’organismo preposto al controllo delle movimentazioni economiche in tutto lo Stato, da chiunque compie operazioni commerciali, finanziarie e speculative, bisogna convincersi che siamo di fronte alla realtà, triste, perniciosa, incredibile.

Per dare questa notizia, l’Agenzia delle Entrate deve essere in possesso di dati, rilevazioni, esiti di controlli, informazioni specifiche, incroci telematici. Incredibile a dirsi ma dev’essere così, quindi conosce anche i nomi degli evasori..

Allora? Bisogna porsi un’altra domanda: siccome l’Agenzia delle Entrate ora sa tutto di tutti, tanto da poter dire cosa nasconde tanta gente e quanto nasconde, non può attivarsi per sottoporre all’esame del Governo (può, lo può se vuole e per diritto/dovere della sua funzione) un provvedimento legislativo che obblighi gli evasori … a non evadere? Non può dare al proprio Ufficio Studi (c’è anche nei piccoli Comuni) l’incarico di elaborare un siffatto strumento legislativo? Oppure l’Ufficio Studi deve limitarsi a proporre soltanto quel messaggio pubblicitario che scorre lentamente in televisione?

A parte il fatto che il messaggio non è altro che un ulteriore spreco di risorse, chi l’ha pensato deve essere abituato a credere che tutte le malefatte di qualcuno possono essere evitate dicendo: cattivone, così non si fa! Dev’essere abituato a credere che basta dire al delinquente non delinquere, al ladro non rubare, al bugiardo non dire bugie, al traditore non tradire per ottenere un comportamento positivo.

Eppure è più semplice di quanto possa sembrare: vista l’insofferenza degli italiani per una condizione economica tristissima; basta dire al popolo, quello pomposamente detto sovrano: dal prossimo primo gennaio ti riduco l’IRPEF (e similari) di cinque punti se tu comunichi e consegni agli Uffici dell’Agenzia delle Entrate, per almeno il 95% delle tue entrate, fatture, scontrini fiscali e ricevute recanti il tuo codice fiscale e quello della persona (ovvero la sua Partita IVA come del resto avviene già per le farmacie) alla quale hai dato i tuoi soldi senza alcun minimo di reddito.

Sta poi al governo resistere alle lobby e alle associazioni di categoria. A proposito: nello statino paga ovvero nelle erogazioni a qualsiasi titolo occorre indicare anche gli estremi fiscali delle organizzazioni sindacali, delle banche che ottengono il rimborso per prestiti e finanziamenti, delle aziende che consentono rateizzazioni con prelievi mensili dai redditi di lavoro e similari, delle ONLUS e delle opere di solidarietà e beneficenza