Viviamo in un clima di confusione e tensione. Mentre dovremmo essere concentrati sulla Legge di Stabilità, l’attenzione è su altre questioni, tra cui le decisioni del Pdl in merito alla vicenda Berlusconi. E a completare il quadro, mentre l’Italia resta sospesa in aria, è arrivata anche la vicenda Cancellieri. Io credo che il Ministro farebbe bene rinunciare al suo mandato, perché l’episodio è di estrema gravità.La situazione interna al Pdl richiama una riflessione sulla necessità di riforma della giustizia, fermo restando il principio della piena autonomia di un magistrato di giudicare chiunque. Sono convinto di questa necessità, così come sono convinto che, quando si parla di decadenza, il voto debba essere segreto. Ma, detto questo, in quale paese del mondo una persona che ha subito una condanna definitiva non solo non prende atto della realtà, ma continua a condizionare la vita politica di un paese? Sarebbe un dovere civile prendere atto della sentenza e fare un passo indietro: si può anche contestare la sentenza, ma bisogna rispettarla. In Italia può succedere di tutto e intanto il paese resta appeso a queste vicende.