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Editoriali
8 Settembre 1943 - L’ANNIVERSARIO PDF Stampa E-mail
Giovedì 09 Settembre 2010 23:04

 

Sono trascorsi sessantasette anni dai cupi scoppi di una guerra che i salernitani speravano non dovesse travolgerli. La sera dell’8 settembre 1943 molti gioirono all’annuncio della firma di un armistizio che poteva significare tregua ed infine pace. Le ripetute incursioni aeree degli alleati, la prima iniziata alle ore 13,15 del 21 giugno precedente, avevano fatto conoscere anche ai salernitani quali devastazioni e morte potevano provocare le forze militari di invasione. Tutti credettero che il conflitto si sarebbe fermato e che Salerno sarebbe stata risparmiata. Ma non fu così. Al messaggio via radio di Badoglio solo pochi temettero l’inizio di un nuovo corso tragico. Tutti speravano nella pace nello stesso momento in cui le forze navali, prove-nienti da sud erano già nel Golfo, nelle posizioni previste dai piani di invasione. Le speciali imbarcazioni già cariche per il trasporto e lo sbarco alle tre di notte si mossero dalle fiancate della grandi navi e dopo poco aprirono i loro portelloni sulle spiagge da Paestum fino a Maiori, facendo prendere terra ai carri armati, cannoni, mezzi di trasporto, munizioni e viveri assegnati alle truppe dei diversi reparti. Dalle 450 navi impegnate, scesero a terra decine di migliaia di soldati ed ogni gruppo prese posizione nel punto prestabilito: col tempo è stato verificato che si sono verificati solo errori insignificanti, data la estensione del fronte. La testa di ponte fu stabilita in breve tempo e subito consolidata e rinforzata. Il piano di sbarco era stato studiato attentamente e fin nei minimi particolari, in modo cos’ meticoloso da lasciare lo spazio anche ad un esperimento, tentato per la prima volta. Sulle spiagge verso Paestum alcuni natanti appositamente attrezzati lanciarono centinaia di razzi che, secondo gli ideatori dovevano ripulirle delle mine disseminate dai tedeschi e forse stanare le postazioni nemiche attrezzate con cannoni e mitragliatrici. Nelle ore notturne lo sbarco procedette secondo le istruzioni senza difesa aerea e solo alle prime luci dell’alba intervennero anche gli incursori imbarcati sulle cinque portaerei posizionate più al largo nel Golfo; poi intervennero anche i bombardieri provenienti dagli aeroporti della Sicilia. Con la massa di bombe sganciate sulle linee tedesche furono liberate le spiagge del fronte salernitano che furono presto invase; sulle spiagge si costituirono le basi di partenza per risalire l’intera Italia.

 

 
Mirabello. Il discorso di Gianfranco Fini PDF Stampa E-mail
Lunedì 06 Settembre 2010 08:51

L’attesa per il discorso che il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, leader di Futuro e Libertà, movimento politico formato dagli espulsi dal PDL, avrebbe dovuto tenere a Mirabello (Ferrara) nell’ambito della Festa del Tricolore, è finalmente finita. Ieri pomeriggio, infatti, quello che fu il successore di Almirante ha espresso le sue ragioni  e le sue idee, insomma la sua politica, dal palco del centro emiliano, con uno stile e una sobrietà, una fermezza e una chiarezza, che molto ricordano i discorsi del suo predecessore. Chi si aspettava delle importanti novità è rimasto, però, deluso: nulla di diverso da quanto già manifestato nel passato più prossimo da Fini e da i suoi fedelissimi. L’espulsione dal PDL, definita “un atto illiberale e autoritario degno del peggior stalinismo”, la campagna scandalistica messa in atto da alcuni giornali di proprietà della famiglia del premier, l’approdo a un federalismo solidale, la riforma della legge elettorale, la ricerca di un patto di legislatura senza ribaltoni sono stati i temi nodali del discorso del Presidente della Camera, temi enumerati ed esplicati nella direzione che un po’ tutti si sarebbero aspettati. Da un punto di vista politico sembrerebbe, quindi, che la grande attesa per il discorso di Fini sia stata troppo ed inutilmente enfatizzata; nulla di più falso. Politologicamente parlando, infatti, il vero evento è che non c’è nulla di nuovo: parte del mondo politico si aspettava o una mano tesa nei confronti degli alleati di governo (ed ex compagni di partito); un’altra parte, invece, si aspettava un qualche anatema contro Berlusconi e contro il governo, chiari segni di possibili alleanze alternative con centristi o sinistra. Nulla di tutto ciò. Fini resta nel suo ambito di centrodestra, un centrodestra conservatore ma liberale, che fa propri il rispetto e la fiducia verso ognuno dei tre poteri occidentalmente indipendenti, che crede nella politica come confronto ed espressione di tutte le posizioni, e non solo quella del “caro leader”, che ritiene suo dovere servire lo Stato e non trattarlo come una azienda controllata (“Governare non può mai, in alcun modo, significare comandare”). Anche nelle reazioni al discorso di Mirabello, ovviamente, contrastanti, non è possibile cogliere alcuna novità significativa: il PDL, tramite Cicchitto, critica l’antiberlusconismo di Fini, auspicando che Futuro e Libertà si impegni a sostenere il governo senza logorarlo. Sulla stessa lunghezza d’onda Bossi che stasera incontrerà Berlusconi. Il PD, tramite il segretario Bersani, annuncia la fine del berlusconismo, mentre i centristi con Casini si riconoscono pienamente nelle parole espresse dal Presidente della Camera. Di Pietro (IDV), invece, pone Fini davanti un bivio: o con o contro Berlusconi. La vera partita, adesso, si giocherà in Parlamento dove, accordi programmatici sbandierati a parte, ogni mozione, ogni emendamento, subirà l’attento vaglio dei gruppi di Futuro e Libertà, con il governo, stretto dal giogo delle elezioni anticipate, ed appeso ad un filo sottile di maggioranze a termine, allargate, temporanee, trasversali o mancate. Scenari che difficilmente qualcuno avrebbe paventato quando, fatta la conta all’indomani delle elezioni, Berlusconi godeva della maggioranza parlamentare più ampia della storia della Repubblica.
Ernesto Natella

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Una salernitana presenta la prima linea mare per transessuali PDF Stampa E-mail
Domenica 29 Agosto 2010 17:58

Martina Castellana continua a sorprendere. Questa volta non perchè stimata professionista del mondo sanitario, o perchè impegnata nella lotta per i diritti dei transessuali, ma per una linea mare, anche in questo caso con un significato. Nella serata finale di Misstransitalia, a Torre del Lago, ha presentato per la prima volta al mondo la linea mare 'Vanessa io', destinata esclusivamente ai transessuali. Martina Castellana è Vicepresidente della Commissione Pari Opportunita' della Provincia di Salerno, dirigente dell'Asl di Salerno, stimata professionista, e da qualche anno, chiamata dal Presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, impegnata in politica.

 
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