Ancora una volta i quotidiani riportano la notizia che l’evasione fiscale raggiunge il livello annuo di 120miliardi. E questa volta la notizia diffusa dai quotidiani non è frutto delle valutazioni di un giornalista e nemmeno di qualche studioso di finanza che tenta di dare pubblicità ad una sua valutazione. Potrebbe essere antistorica (per un gioco delle parti) ovvero per una insinuazione di cattivo gusto contro qualcuno?
Quando nel 1866 Salerno fu finalmente città di arrivo e poi di transito delle ferrovie, agli amministratori del tempo balenò la brillante e futuristica idea di collegare il porto alla nuovo rete che già andava verso Napoli e poi sarebbe andata verso il Sud per dare slancio e futuro al fine di aprire un più veloce mercato all’industriosa Città ed all’intera provincia. Cosicché fu stimolata anche la realizzazione di un tronco di collegamento verso l’Irpinia.
Salerno ha un nuovo simbolo: una grande S bicolore (giallo e ocra) su due semicerchi anch’essi bicolori: azzurro e bleu.
Rileggere le origini dell’abbandonato simbolo – che era un sigillo nobiliare - da il senso del rifiuto di tutta la eccezionale capacità di Salerno di essere la più grande realtà dell’Italia meridionale nel medioevo.
Alfonso Menna (Domicella, 1890 – Salerno, 1998), in tema di grandi sindaci, è stato il più' importante ed amato sindaco salernitano, primo cittadino per quasi 15 anni.