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LA CRISI POLITICA, ECONOMICA E MORALE L’Italia rimane bloccata, persa in dibattiti lontanissimi dalle questioni fondamentali per lo sviluppo del Paese.
La relazione del cardinale Bagnasco, la pubblicazione della lettera della Bce all’Italia firmata da Draghi e Trichet e la contestazione dei costruttori al ministro Matteoli ci forniscono elementi di valutazione tali da farci rendere conto che siamo ad un passo dall’abisso. LETTERA BCE La Banca Centrale Europea fa riferimento nella lettera inviata al Governo italiano lo scorso mese di agosto - a firma di Trichet e Draghi - anche alla riduzione degli stipendi nel pubblico impiego: bisogna razionalizzarli altrimenti va a finire che non potremo pagare gli stipendi. La Bce richiama anche l’urgenza di individuare indicatori di performance: è questa la strada che stiamo seguendo al Comune di Salerno. L’Europa ci dice anche di abolire alcuni livelli intermedi di governo del territorio come le Province: non si possono tenere in piedi nove livelli istituzionali. E’ davvero troppo. E la Bce ci spiega pure che deve rientrare il livello insostenibile di evasione fiscale.
Siamo ancora vittime in Italia di vecchie liturgie sindacali – si pensi alla possibilità di riunirsi in assemblea durante l’orario di lavoro a spese dei contribuenti – che sono eredità del passato che non stanno più in piedi.
LA PROTESTA DEI COSTRUTTORI
C’è una situazione di “ingessamento” generale che porta le imprese edili all’esasperazione: tutto fermo e, quindi, un comparto in ginocchio. Una situazione che blocca anche gli Enti Pubblici rispetto al trasferimento delle risorse europee per opere già realizzate. Un meccanismo di assoluta inefficienza si registra a livello regionale. La Regione ha stabilito che tutti i progetti per avere il via libera alla quota di finanziamento europeo debbano passare al vaglio di un unico ufficio: quello del capo di gabinetto del presidente Caldoro. Un imbuto regionale governato da questo capo di gabinetto che peraltro non è stato eletto da nessuno. Per Caldoro, però, va tutto bene: bisogna invece svegliarsi, perché non si muove una foglia ed i Comuni vanno in dissesto. E intanto si assumono comandati . . .
SALERNO CITTA’ DEI MIRACOLI
Noi a Salerno proseguiamo nel nostro programma di opere pubbliche fino a quando ci daranno la possibilità di lavorare. A Salerno facciamo il contrario di quello che fa il Governo: rigore amministrativo, taglio delle spese, economie di gestione, ma avendo sempre come priorità lo sviluppo, l’apertura dei cantieri, il sostegno all’economia. Noi non ci arrendiamo. Non abbiamo avuto aiuti da nessuno, abbiamo fatto tutto da soli, senza fondi straordinari come a Torino per i giochi olimpici invernali; a Milano per l’Expo o a Napoli , a suo tempo, per il G7.
Siamo diventati un esempio ed un riferimento per l’Italia. Il prossimo 7 ottobre una delegazione di studenti del master di secondo livello in “Gestione del progetto complesso di architettura” dell’Università La Sapienza di Roma verrà a fare una visita guidata sui cantieri di Piazza della Libertà e della Stazione Marittima: come non essere orgogliosi di quanto stiamo realizzando a Salerno?
LUCI D’ARTISTA Stiamo intensificando il lavoro per Luci d’Artista: parliamo di luminarie che hanno un’estensione lineare di 27 chilometri: più di Madrid, Parigi e Berlino. Perché qui a Salerno abbiamo messo in campo un attrattore turistico, peraltro in un periodo non estivo, che è ormai diventato un riferimento nazionale. Avremo modifiche significative nel progetto artistico con opere diverse rispetto allo scorso anno sull’asse Mercatello-Teatro Verdi, sul Carmine, in via Arce, alla Rotonda, in piazza San’Agostino, in via Duomo e nei Mercanti. Prepariamoci a non prendere l’auto soprattutto nei week end e a camminare a piedi. Rispettiamo i turisti, accogliamoli con gentilezza e consideriamoli nostri ospiti.
SALERNO CALCIO
Stiamo lavorando con discrezione per ottenere i nostri simboli calcistici ai quali siamo molto affezionati e che prima o poi – ne sono certo – riavremo nelle nostre mani.
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