164 si', 25 no, il ddl intercettazioni passa al Senato. Il Pd non ha partecipato alla votazione. Il provvedimento torna ora alla Camera in terza lettura. Schifani ha sospeso per due volte la seduta per le contestazioni in aula. L'Idv, prima espulso, è stato poi riammesso e ha votato contro. ''Ancora una volta, invece di affrontare i problemi, la maggioranza e il suo premier utilizzano un atto di forza per rimuovere il problema. Noi denunciamo lo stato di illegittimita' permanente e la risposta e' stata un atto di prevaricazione che neanche ai tempi di Mussolini'' ha dichiarato Antonio Di Pietro ha reagito dopo l'espulsione dei senatori Idv dall'Aula del Senato. ''Questo governo e questa maggioranza appecoronata devono andare a casa. I cittadini, invece di stare a guardare si ribellino perche' serve una nuova Resistenza e siamo rammaricati che ancora una volta siamo stati lasciati soli a fermare una maggioranza criminale. Voi dell'opposizione - ha continuato il leader dell'Idv - e voi cittadini svegliatevi perche' fare Ponzio Pilato e anche peggio di Erode''.Di Pietro invitando i manifestanti a unirsi alla protesta, ha aggiunto: ''riteniamo che quello che abbiamo fatto noi possa essere ripetuto in tutta Italia''. L'Italia dei valori annuncia ''resistenza'' anche alla Camera. ''speriamo che anche la cosiddetta altra opposizione faccia altrettanto. I manifestanti in piazza Navona, il cui numero e' aumentato con il passare del tempo, hanno acclamato al grido di ''Resistenza! Resistenza'', intonando poi ''O bella ciao'', i senatori dell'Italia dei Valori allontanati dall'Aula. I parlamentari tra cui Stefano Pedica, Pancho Pardi, Giulia Carlino si sono mostrati al balcone sul portone d'ingresso di Palazzo Madama esponendo bandiere tricolori e raccogliendo gli applausi del Popolo viola.

Viva attesa per il voto sul ddl intercettazioni. Nel frattempo l'occupazioe Idv continua, e rischia di continuare per le strade, in altre sedi istituzionali, come minacciato da Di Pietro. "La nostra intenzione è fare di tutto per impedire che passi questa schifezza - ha detto il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario - I filmati della nostra occupazione stanno facendo il giro del mondo perché tutti, soprattutto all'estero, possano capire che questo sta diventando un paese a sovranità limitata". All'occupazione dell'Idv si agguinge il clima da stadio ed un forte ostruzionimso deòll'opposizione, fino a costringere Berlusconi a porre la fiducia, per l'ennesima volta. Sicuramente non sarà un momento facile per la democrazia italiana, lo sbarramento dell'opposizione, del Presidente della Repubblica, degli altri poteri dello Stato, ma anche di parte del Pdl stesso, alcuni passaggi del premier che danno la sensazione di non sentire piu' la fiducia di parte della stessa maggioranza, pongono difficoltà di non poco conto di una legge che mostra diversi punti oscuri. 

Ulteriori emendamenti al ddl intercettazioni all'esame del Senato; questa la scelta del Pdl per sedare le polemiche sul limite dei 75 giorni. Si interverrò quindi sulle norme relative alla durata, sulla validita' degli atti compiuti prima dell'entrata in vigore del nuovo provvedimento, sulla ripresa audio video dei processi e alla ricusazione automatica del pubblico ministero che si ritiene responsabile di rivelazioni di segreti d'ufficio. Sarebbe quindi emersa la disponibilità a discutere del limite dei 75 giorni, che potrebbe essere prorogato più volte di 48 ore, se la situazione lo richiede, dietro esplicita motivazione da parte del magistrato, sulla base di elementi diversi dai precedenti. Fuori pericolo invece  le intercettazioni fatte prima dell'entrata in vigore della legge. Si ridiscuterà anche sulla norma riguardante il segreto di Stato, opponibile dalla Presidenza del Consiglio per le comunicazioni inerenti i servizi segreti e gli 007. "Faremo una valutazione - dice Gasparri - e vedremo se mantenere l'emendamento del governo oppure se affrontare questa materia con altra legge". Sembra, a questo punto, che stia passando al linea Fini, non senza polemiche all'interno della maggioranza.

Il prossimo obiettivo del Governo, su richiesta dell'Unione Europea di anticipare al 2012 la riforma, sarà l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne (65 anni) nel pubblico impiego, che accoglie parere favorevole della Presidente Confindustria Emma Marcegaglia "Il tema dell'innalzamento dell'età pensionabile delle donne è un tema vero che sta sul tappeto. Certamente ci vuole gradualità, ma non sono spaventata a che le donne vadano in pensione più tardi, sono d'accordo". sottolineando che ciò si deve fare "in un paese come il nostro dove l'età di vita e più alta e quella delle donne ancora di più".