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Economia & finanza
Il federalismo ed il sud. Nuova analisi negativa. PDF Stampa E-mail
Lunedì 27 Dicembre 2010 10:27

L’analisi del Senatore Stradiotto è improvvisamente su tutti i media, ma quel che piu’ sorprende è che ciò che è assolutamente chiaro fin dall’ipotesi di introduzione del federalismo leghista venga ancora discusso. Il federalismo municipale non porterà più soldi al Veneto o alla Lombardia, come afferma Stradiotto, ma finirà col distruggere l’economia  Comuni anche della nostra regione e del sud. Rispetto a questo concetto è innegabile che difficilmente passerà una legge sul federalismo non corretta in fase di emendamento da meccanismi di “perequazione”. Stradiotto ricorda tra l’altro che dal 2011 i trasferimenti ai Comuni saranno fatti in base a un “fondo sperimentale di riequilibrio” che mette assieme alcune tasse di rilievo locale: imposte di registro e di bollo, imposta ipotecaria e catastale, tributi catastali speciali, Irpef sui redditi fondiari e l’annunciata cedolare secca sugli affitti. Dal 2014, poi, a ogni Comune verrebbero date (in base al suo fabbisogno determinato con i costi standard) quote di gettito derivato da questi tributi relativi agli immobili presenti nel suo territorio. Ma non saranno le cifre giuste a reggere il bilancio. «la vera autonomia finanziaria per i Comuni – scrive Stradiotto – deriverà dall’Imu, l’imposta municipale unica che raggrupperà le attuali tasse comunali Ici, addizionale Irpef, ecc., e sarà in vigore dal 2014». È prevista anche una “imposta comunale secondaria” – a discrezione dei Comuni – che sostituirà le attuali Tosap-Cosap (occupazione spazi pubblici), tassa pubblicità, canone impianti pubblicitari.

http://www.marcostradiotto.org/varie/federalismo-immobiliare-veneto-spezzato/

Vi rimandiamo a precedenti considerazioni di questa redazione sull’argomento. Tenere gli occhi aperti sul federalismo potrebbe essere fondamentale per la nostra economia.

http://www.stedizioni.com/public/index.php?option=com_content&view=article&id=345:il-federalismo-in-italia-&catid=16:editoriali&Itemid=15

 

 
Salerno. Lavoro, la Ferrazzano replica a Tavella. PDF Stampa E-mail
Mercoledì 08 Dicembre 2010 08:57

Comunicato Stampa

Anna Ferrazzano replica a Franco Tavella: “Basta demagogia, per la Provincia il lavoro è al primo posto”

“Franco Tavella ha la memoria corta oppure volutamente omette di ricordare che un tavolo anticrisi era già stato costituito pochi mesi fa, sotto l’egida del Prefetto di Salerno”. L’Assessore provinciale alle Politiche del lavoro Anna Ferrazzano stigmatizza le “accuse ingiuste ed ingenerose” rivolte all’Amministrazione provinciale dal segretario provinciale della Cgil. “Perché Tavella non dice di aver partecipato, insieme a me, all’assessore Generoso Andria e agli altri segretari sindacali ai summit in Prefettura, che erano finalizzati appunto a sondare la fattibilità di istituire appositi fondi di garanzia per i lavoratori? – incalza - Tavella sa bene che a tirarsi indietro non è stata la Provincia, che dalla prima ora si è resa disponibile a stare accanto ai lavoratori, dichiarandosi pronta ad erogare proprie risorse per la costituzione di un fondo per anticipare la cassa integrazione ai beneficiari delle aziende del territorio. Purtroppo sono stati gli istituti di credito, per quanto sollecitati, a disertare gli incontri, facendo di fatto fallire l’iniziativa che necessitava del loro sostegno e della loro collaborazione”. Collaborazione che invece si è concretizzata, tramite l’Assessore Generoso Andria, per quanto riguarda la facilitazione dell’accesso al credito per le piccole realtà produttive: “Ricordo a Tavella che la convenzione, stipulata dalla Provincia con la Federazione campana delle Banche di Credito Cooperativo, ha permesso di immettere sul mercato cospicue risorse liquide, circa 15 milioni di euro, a favore delle piccole e medie imprese del nostro territorio”. Azioni che, secondo Ferrazzano, testimoniano l’impegno concreto dell’Amministrazione Cirielli sul fronte delle politiche del lavoro: “Abbiamo dimostrato di volere e di saper fare politiche del lavoro, sia quelle attive, sia quelle passive che ci hanno permesso di concretizzare, di volta in volta, tutte le soluzioni più fattive per le aziende in difficoltà e per i lavoratori tutti – precisa – Io personalmente ho seguito e seguo decine e decine di criticità, secondo il preciso indirizzo politico di quest’Amministrazione, che fin dall’inizio ha stabilito di mettere al primo posto il lavoro e le problematiche dei lavoratori del nostro territorio”. “Ci accomuna in ogni caso – conclude Ferrazzano - la profonda preoccupazione per l’emergenza attuale, la cui portata certo non ci sfugge. Ed è per questo che invito Tavella a mettere da parte posizioni demagogiche, che d’altro canto stridono con la realtà del dialogo che ha sempre contraddistinto i nostri rapporti istituzionali. La Provincia di Salerno era, è e sarà sempre pronta a collaborare con enti, associazioni, sindacati, università, mondo dell’economia e con tutti gli interlocutori che, a vario titolo, hanno la possibilità e la responsabilità di concorrere al superamento della crisi”.

Palazzo Sant’Agostino, 7 dicembre 2010

 
Salerno. Reti d'Impresa. PDF Stampa E-mail
Mercoledì 08 Dicembre 2010 08:40

COMUNICATO STAMPA CONFINDUSTRIA SALERNO

Reti d’Impresa: la formula vincente dell’aggregazione
 
Si è svolto oggi pomeriggio presso la sede di Confindustria Salerno il seminario “Reti d’Impresa: aggregarsi per crescere, innovare e competere“, con la partecipazione dell’Assessore ai Trasporti e alle Attività Produttive della Regione Campania, Sergio Vetrella e il Vice Presidente di Confindustria per Politiche territoriali e i distretti industriali, Aldo Bonomi. Gli autorevoli relatori intervenuti hanno discusso di aggregazioni e dell’importanza che esse rivestono per la crescita delle imprese. Le reti costituiscono una risorsa preziosa per supportare il sistema produttivo nei processi di sviluppo, nella ricerca di mercati di sbocco, nell’innovazione, nello scambio di tecnologie - dichiara Agostino Gallozzi Presidente di Confindustria Salerno – si tratta di uno strumento che pone al centro la capacità di fare sistema e di mettere a fattor comune le eccellenze individuali per il raggiungimento di specifici obiettivi. Permette alle imprese partecipanti di raggiungere significativi livelli di competitività, pur mantenendo inalterata la loro soggettività. La normativa, intervenuta sulla materia con l’introduzione del contratto di rete e delle agevolazioni fiscali – afferma Roberto Magliulo, consigliere RetImpresa - rende la rete uno strumento estremamente versatile, rispondente alle esigenze di collaborazione delle imprese e permettendo a quelle di minori dimensioni di oltrepassare i vincoli connessi al localismo, stabilizzare i rapporti di cooperazione e aumentare le opportunità di business. Sono intervenuti: l’Assessore Regionale Sergio Vetrella, primo firmatario da Senatore dell’emendamento in materia; Francesco Sprovieri Esperto del Ministero Sviluppo Economico e dirigente Invitalia; Massimo Tronci Consigliere delegato dell’Associazione Premio Qualità Italia; Nevio Di Giusto Coordinatore della Cabina di Regia R&I di Confindustria Campania e Amministratore Delegato del centro di ricerche FIAT Elasis S.c.p.a.; Michele Somma Presidente del Comitato di Gestione del Contratto di rete LOG, il primo sottoscritto nel Mezzogiorno; Aldo Bonomi, Presidente RetImpresa e Vice Presidente Confindustria per le Politiche territoriali e i distretti industriali.

 
Bankitalia finalmente ha scoperto che mangiamo meno PDF Stampa E-mail
Domenica 25 Luglio 2010 14:20

La crisi si fa sentire anche sulla spesa relativa al cbo. E se lo dice Bankitalia dobbiamo crederci. Il rapporto sulle economie regionali ci dice che la spesa in beni alimentari è diminuita soprattutto nel Mezzogiorno (-3,9%) e al Centro (-4,1%); nel Nord la riduzione è stata dell'1,9% (-2,9%). La spesa media mensile delle famiglie italiane é scesa a 2.442 euro, col minmo del sud di 1.898 euro. Un calo dell'1,7% con il sud a -2,7%. Anche la richesta di credto è diminuita, sia per abitazioni, che per acquisti di beni durevoli, pesando sulla dinamica del credito al consumo. Ci permettiamo di azzardare che forse molte famiglie sono oggi al limte d richiesta di credito, che molte delle richieste di credito degli anni passati sono risultato di operazion finanziarie che hanno consentito anche l finanziamento di importi superiori al 50% degli stipendi, se non addirittura fittizi, e che molti mutui casa o crediti per beni durevoli nascondevano esigenze di liquidità. Bankitalia e tutti questi organi che di anno in anno misurano le nostre condizioni economiche dandoci la misura di quel che purtroppo già sappiamo, svilupperà altri dati, e probabilmente l'anno prossimo farà i conti non piu' sulla quantità di cibo, ma sulla crisi delle banche e degli istituti creditizi vessati dalla mancanza di richieste, della mancanza di liquidità dei correntisti, e su un numero sempre crescente di insoluti da credito. Ci si chiede poi tra l'altro, se è vero che una decina di anni fa molti ipermercati a basso costo, con la scusa delle cooperative del nord o di prodotti esterii di qualità leggermente inferiore ma molto piu' conveniente, hanno costretto alla chiusura molte delle attività private che non potevano competere con i prezzi di queste grandi organizzazioni, chiuse a loro volta in buona parte dei casi ed anche con qualche scandalo, di quanto si è ridotta la qualità dell'alimentazione di molti italiani, che oltre a diminuire il consumo, hanno sicuramente peggiorato, in questi anni, la qualità, e corrono spesso il rischio di imbattersi in prodotti scaduti o deteriorati se non addirittura cancerogeni proprio in funzione di una grande distribuzione che non sempre è garanzia di controllo. Del resto lo stesso studio sulle economie regional ci dice, come non lo sapessimo, che siamo insoddisfatti dei servizi pubblici sul territorio, dal trasporto pubblico alla salute, dagli spazi verdi ai servizi sportivi.

 
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