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Economia & finanza
Carovita: aumenta il gas, diminuisce l’elettricità PDF Stampa E-mail
Giovedì 01 Luglio 2010 11:46

Aumentano le tariffe del gas, diminuiscono ancora quelle dell'elettricità. Da oggi le bollette della luce diminuiranno dello 0,5%, mentre per il metano ci sarà un rincaro del 3,2%. Lo ha disposto l'Autorità per l'energia per il terzo trimestre dell'anno. Le variazioni, complessivamente, comporteranno per i consumatori un aggravio di 30 euro l'anno (+32 per il gas e -2 euro per l'elettricità).

 
Confindustria: Italia fuori dalla recessione PDF Stampa E-mail
Venerdì 25 Giugno 2010 08:50

"L'economia italiana è fuori dalla recessione". E’ qunto afferma il Centro studi di Confindustria secondo cui ci sarà una ripresa "più solida rispetto alle stime rilasciate a dicembre". Nonostante un impatto restrittivo della manovra 2011-2012 che il Csc stima in un -0,4% annuo. Al rialzo le stime della crescita +1,6% del Pil per il 2011 rispetto all'1,3%. Più 1,2% nel 2010 (da 1,1%). La disoccupazione invece aumenterà. Durante la crisi, secondo Confindustria, sono stati persi 528 mila posti di lavoro nel periodo 2008-2009. Per quanto riguarda l’evasione fiscale Il Centro Studi di Confindustria sostiene che nel 2009 è stata di oltre 124 miliardi di euro. "La pressione fiscale effettiva che grava sui contribuenti che pagano integralmente imposte e contributi è al 51,4% del reddito italiano, contro il 43,2% ufficiale che incorpora anche il sommerso". Secondo le stime di Confindustria il solo gettito di Iva evaso conta per oltre 35 miliardi, mentro quello Irpef per 31,5 miliardi: "un fenomeno che pesa come un macigno sulla crescita".

 
Le Regioni restituiscono le competenze PDF Stampa E-mail
Venerdì 25 Giugno 2010 08:20

Non è tanto semplice comprendere la politica di questi tempi, a maggior ragione oggi. In tempi di Federalismo, col Governo che nomina un ministro ad hoc, le Regioni intendono invece restituire le competenze allo Stato Il trasporto pubblico locale, il mercato del lavoro, la polizia amministrativa, gli incentivi alle imprese, la Protezione Civile, il servizio maregrafico, il demanio idrico, l'energia e le miniere, i trasporti, gli invalidi civili, la salute, le opere pubbliche, l'agricoltura, la viabilità e l'ambiente, dovrebbero essere nuovamente avocate allo Stato, che secondo la legge Bassanini. le ha già delegate alle Regioni. In realtà le Regioni intendono contestare la manovra, che risulta molto pesante per le amministrazioni locali, e, quantificando queste competenze in circa 3 miliardi di euro, evitare i danni di un carico economico che potrebbe portare al collasso molte Regioni nella gestione delle competenze decentrate. Il nodo del problema sta proprio nel fatto che queste competenze non sono facilmente gestibili nel breve, anche in funzione della crisi economica, e che le Regioni ritengono di non poter garantire i servizi tagliati dalla manovra finanziaria dello Stato. In tema di Federalismo, un ulteriore campanello d'allarme.

 
Pomigliano, la trattativa si blocca PDF Stampa E-mail
Martedì 15 Giugno 2010 10:01

Il no della Fiom alla proposta della Fiat sullo stabilimento di Pomigliano d'Arco sembra bloccare in modo drammatico l'accordo con Marchionne. Il trasferimento a Pomigliano della produzione della nuova Panda in cambio di maggiore flessibilità degli operai, con l'introduzione dei 18 turni, ma soprattutto la questione del diritto di sciopero, delle sanzioni, fino al licenziamento, a chi non rispetta l'intesa e dell'assenteismo non sono compatibili con la Fiom perché l'accordo «contiene profili di illegittimità». La Fiat «vuole far passare in Italia l'idea che per investire bisogna cancellare i contratti e le leggi». «Nel piano Fiat c'è ancora la chiusura di Termini Imerese. Per quello che ci riguarda diciamo che bisogna trovare immediatamente una soluzione per non far chiudere Termini Imerese e salvaguardare il Mezzogiorno», secondo Landini, segretario del sindacato metalmeccanici. I lavoratori dello stabilimento di Pomigliano, o parte di questi, attenderebbero la decisione dei vertici aziendali sulla possibilità di chiudere un accordo separato, o di andare a referendum per poter decidere da soli il proprio futuro occupazionale. Il dato piu' importante è proprio questo. Aldilà della spaccatura sindacale, considerando anche che purtroppo, negli anni, la concorrenza a basso costo di altri mercati ha ridotto sensibilmente il peso contrattuale degli operai italiani, che i lavoratori di Pomigliano sono consapevoli che senza un accordo Pomigliano chiuderà e che senza una soluzione si prospetta solo disoccupazione in un momento tragico della nostra economia, i sindacati si trovano spiazzati, e la Fiom dovrebbe piuttosto combattere, con gli altri sindacati, affinché gli sgravi ed i sovvenzionamenti di cui la Fiat ha usufruito in questi anni dal nostro Governo, vengano rimessi all'occupazione, a meno che non vengano rispettati i contratti nelle forme stabilite dalla legge. Il rapporto concorrenziale è sfalsato, finché non si applichi, all'interno della Ue, un sistema univoco relativo all'occupazione, e finché non verrà disciplinato il rapporto con aziende di settore e dell'indotto che sfruttano lavoro nero e basso costo del lavoro di immigrati e dei paesi aderenti alla Ue che applicano modalità di contrattazione diverse, il rischio sarà sempre che Pomigliano e Termini Imerese chiudano, e che i lavoratori non abbiano altre soluzioni alla disoccupazione. La Cgil, dal canto proprio, sembra capire questi rischi «A Pomigliano, nel territorio e nella provincia non vi sono alternative alla vita di quello stabilimento e del suo indotto - secondo la segreteria della Cgil -. Per questo è essenziale che si dia corso all'investimento annunciato dalla Fiat, ridando certezza al territorio. In ogni caso tocca alla categoria dei metalmeccanici promuovere la discussione, innanzitutto coinvolgendo gli iscritti, e individuare le corrette forme per il giudizio da parte dei lavoratori sulla proposta Fiat .Sì alla difesa dell'occupazione e al futuro dello stabilimento di Pomigliano e sì alla necessità di rendere pienamente produttivo il futuro investimento, ma chiede alla Fiat di riflettere sul fatto che una proposta di accordo possa violare leggi e Costituzione».

 
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