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Cultura & spettacolo
Premio Strega. Vince Antonio Pennacchi con ‘Canale Mussolini’ PDF Stampa E-mail
Venerdì 02 Luglio 2010 10:52

Dopo un serratissimo testa a testa Antonio Pennacchi con 'Canale Mussolini (Mondadori) ha vinto ieri sera il Premio Strega con 133 punti. Silvia Avallone con 'Acciaio' (Einaudi) non lo ha mollato fino all'ultimo piazzandosi seconda con 129 voti, soltanto 4 di distanza. Ben piu' lontani gli altri tre concorrenti alla 64ma edizione del Premio, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci in collaborazione con il Liquore Strega: terzo con 59 voti si è classificato Paolo Sorrentino, noto regista, con 'Hanno tutti ragione' (Feltrinelli); quarto con 38 voti, Matteo Nucci con 'Sono comuni le cose degli amici' (Ponte alle Grazie); ultimo posto con 32 punti per Lorenzo Pavolini con 'Accanto alla tigre' (Fandango). Il libro di Pennacchi è un romanzo (in vendita a 20 euro, per 460 pagine) che racconta la straordinaria avventura rappresentata dalla bonifica, avvenuta sotto il fascismo, delle Paludi Pontine:  la storia di un vero e proprio esodo, raccontata da un protagonista: "Trentamila persone nello spazio di tre anni - diecimila all'anno - venimmo portati quaggiù dal Nord. Dal Veneto, dal Friuli, dal Ferrarese. Portati alla ventura, in mezzo a gente straniera che parlava un'altra lingua. Ci chiamavano polentoni o peggio ancora cispadani. Ci guardavano storto. E pregavano Dio che ci facesse fuori la malaria". Antonio Pennacchi è uno scrittore davvero singolare. Operaio in fabbrica fino a 50 anni (è nato e vive a Latina nel 1950) ha pubblicato nel 2003 I fasciocomunisti, da cui è stato tratto un film di grande successo: Mio fratello è figlio unico. È autore anche di Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce e di Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni. “Dedico il Premio a mio fratello Gianni e alla mia nipotina che e' in arrivo”, ha detto Pennacchi. Poi ha aggiunto: “Io faccio seriamente il mio mestiere di scrittore, vorrei che quanto sono impegnati in altri ambiti facessero seriamente il loro”.

 
La morte di 'O Guerriero' PDF Stampa E-mail
Martedì 29 Giugno 2010 08:43

La morte di Pietro Taricone crea un sentimento di tristezza profondo. Ed alcune riflessioni. Pietro è, era un personaggio di nuova generazione, il prodotto della stupida tv dei talk-show, la prima vera star del Grande fratello, non altro, uno dei pochissimi veramente arrivati nel mondo dello spettacolo delle centinaia di protagonisti del contenitore vuoto, che ci ha dato pochi personaggi veri e molto poco altro. Pietro però qualcosa aveva, dentro, una comunicatività tutta meridionale che ne faceva un simbolo un pò invadente, ma assolutamente simpatico, che consentiva al 'macho' nostrano di essere perdonato per aver sedotto ed abbandonato la povera Cristina, alla quale avrebbe proprio forse per questo regalato la vittoria finale eleggendola ad eroina di tutte le donne innamorate e tradite. Ancor di piu', gli abbaimo voluto bene quando abbiamo visto che, uscito fuori, ha iniziato a lavorare, a studiare, ad impegnarsi per non perdere l'occasione, con molta modestia, e una carrirera che diventava sempre piu' completa. Nella sua voglia di vivere, di conquistare, di combattere, ha commesso forse un errore, uno solo, che in qualsiasi altra occasione gli avrenmmo perdonato ancora, ma questa volta era impossibile, perchè non c'entrava il pubblico che gli ha voluto bene, proprio perchè era così. Se ne va la prima grande icona della tv che tutti detestiamo ma di cui non perdiamo una virgola, e se ne va alla James Dean, per una vita spericolata, e diventerà anche lui immortale, pur essendo entrato dalla porta di servizio.

 
E' morto Aldo Giuffrè PDF Stampa E-mail
Domenica 27 Giugno 2010 14:25

E' morto a Roma Aldo Giuffre': aveva 86 anni compiuti il 10 aprile scorso. Era a nato a Napoli nel 1924. Si e' spento ieri notte, dopo un'operazione di peritonite al San Filippo Neri. Nel dopoguerra, col fratello Carlo, si avvicinò al teatro, attore comico ma anche, volendo, drammatico, come del resto nella scuola di De Filippo, il suo maestro. In teatro è passatp con facilità dalle opere di Eduardo ai classici come Čechov e Goldoni, nelle elaborazioni di Luchino Visconti e Anna Magnani. Negli anni 50 lavoroò ancora con Visconti, con Strelher, dedicandosi la teatro classico, fin quando, negli anni '70, dopo aver recitato insiene nella commedia Un coperto di più di Maurizio Costanzo, formò una compagnia col fratello Carlo. Lavorò nel cinema, esordendo nel film drammatico Assunta Spina di Mario Mattol. iFu soprattutto caratterista, in Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica (1963) e Il buono, il brutto, il cattivo (1966) di Sergio Leone, per poi dedicarsi alla commedia all'italiana degli anni settanta. La sua ultima apparizione cinematografica fu in La repubblica di San Gennaro di Massimo Costa (2001). Si dedicò anche alla televisione, inaugurando nel 1961 le trasmissioni del secondo canale con La trincea di Dessì. Recitò in numerose commedie e condusse trasmissioni di varietà. Fu reso famoso al pubblico televisivo soprattutto grazie allo sceneggiato La figlia del capitano (1965), e la serie Le avventure di Laura Storm. Condusse Senza rete, varietà molto seguito negli anni settanta.

 
E’ morto Corso Salani PDF Stampa E-mail
Venerdì 18 Giugno 2010 09:22

L'attore e regista Corso Salani (nella foto) è morto colto da un malore mentre passeggiava con la moglie Margherita sul litorale di Ostia (Roma). Avrebbe compiuto 49 anni il prossimo 9 settembre. Fiorentino doc, Salani doveva la sua notorietà cinematografica al ruolo di protagonista nel film di Marco Risi "Il muro di gomma" (1991) sulla strage di Ustica tratta dall'omonimo libro di Andrea Purgatori. Tra le altre sue interpretazioni da grande schermo, ricordiamo "Cinecittà... Cinecittà" (1992), "Nel continente nero" (1993), "La fine è nota" (1993) e "Piano, solo" (2007). Ma la vera passione è stata la regia. Oggi i funerali a Firenze.      

 
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