Non tutto è perduto. Forse non siamo solo quelli della Defilippi e del Grande fratello, di Darwin e di Affari vostri. Se per ammiirare le opere del Caravaggio ci si è sottoposti a code notturne con un bilancio di quasi 600.000 visitatori, con una media di 5.000 visitatori al giorno, vuol dire che la cultura è ancora un valore. Sorprendente la risposta dei giovani, il grado di pazienza dei visitatori, che pur sottoposti a veri e propri tour de force, non hanno mai perso la calma e il senso di civiltà, come purtroppo spesso succede per altrri avvenimenti. La mostra di Caravaggio, al secolo Michelangelo Merisi, ha riunito per la prima volta le opere maggiori del Caravaggio, grazie alla collaborazione dei musei che le hanno messe a disposizione. Suggestiva anche la locazione, le scuderie del Quirinale. "In questa partecipazione c'é la chiarissima indicazione che la prima risposta alla crisi risiede negli investimenti culturali", commenta Umberto Croppi, assessore alle Politiche culturali del Comune di Roma. "E' proprio il momento difficile che il Paese e la città stanno vivendo - conclude Croppi - che dovrebbe indurre a rivedere le priorità e considerare i soldi utilizzati in cultura non una spesa, ma un investimento".

Robin Hood di Ridley Scott è il film con la più lunga sequenza introduttiva della storia del cinema: dura due ore e venti perché finisce sui titoli di coda, quando finalmente l' eroe si nasconde nella foresta di Sherwood con Little John, frate Tuck e gli altri ribelli per sfuggire alle minacce di re Giovanni. Prima si chiama sì Robin, è sì un arciere infallibile, ma di cognome fa Longstride, non è per niente nobile e cerca di tornare in patria dopo aver partecipato alla terza crociata e aver visto Riccardo Cuor di Leone morire nell' assedio di un castello francese. Chi l'avrebbe mai detto? Nel film scelto per inaugurare con fragore il 63mo festival di Cannes i francesi sono invasori odiosi e intriganti, i loro soldati usano metodi degni delle SS, i buoni sono gli inglesi di ceppo sassone opposti a quelli di discendenza normanna, cioè francese, che depredano e taglieggiano gli onesti britanni all'alba del XIII secolo. Cioè dieci anni dopo la fine della terza Crociata. Se non riconoscete in questa tumultuosa tela di fondo l'epoca che vide nascere il mito di Robin Hood, non c'è niente di strano: il film di Ridley Scott (fuori concorso) è un prequel, vuole raccontare l'uomo prima della leggenda, il guerriero prima dell'arciere, il combattente prima del ribelle. Dopo Le crociate, Ridley Scott firma Robin Hood, presentando l'eroe ribelle come esecutore dei crimini di guerra contro i musulmani di re Riccardo. Ora costui è morto assediando un castello francese: tornato in Inghilterra, l'ex crociato Robin Hood combatte re Giovanni. I francesi conoscono la debolezza del sovrano: così tentano l'invasione... Notevole parodia dei mezzi da sbarco che prefigurano quelli usati per invadere l'Europa nel 1944. Cate Blanchett è Lady Marian.

http://www.mymovies.it/film/2010/robinhood/

Dura reazione di Michele Santoro alle polemiche seguite all'annuncio di un accordo consensuale con cui il conduttore di Annozero lascerebbe la Rai. Nell'anteprima della puntata di ieri sera, il giornalista salernitano non risparmia parole dure agli esponenti del centrosinistra, dal segretario del PD Bersani, all'IDV, ai consiglieri di opposizione nel CdA Rai e a Zavoli, presidente della Vigilanza. “Vogliono che io rimanga? Me lo chiedano”. Poi la replica al quotidiano ‘La Repubblica’: “Non mi sono mai arreso a nessuno, neppure a Berlusconi. Dove eravate mentre combattevo?”. Anche l’azienda di viale Mazzini ha definito “fuorvianti e prive di riscontro con la realtà” le notizie che davano già per concluso l’accordo di ‘separazione consensuale’.

Il CdA e il Direttore generale Rai, Masi, giudicano “pretestuose e strumentali le reazioni dentro e fuori l'Azienda per i disagi” dovuti alla necessità di “garantire una più ampia copertura di Rai News”. “E' totalmente inaccettabile e va respinto con forza il tentativo di parlare di oscuramento di Rai News come è stato già ribadito più volte. Non solo non è stata oscurata, ma è stata assegnata ad un multiplex, qual è quello che di maggiore diffusione e che consente di raggiungere il 99% della popolazio- ne. Degli interventi tecnici, peraltro, la direzione di Rai News era stata tempestivamente e adeguatamente informata. Rainews è strategica nell'offerta digitale della Rai, per questo è passata sul multiplex di Rai 1, Rai 2 e Rai 3, operazione che nelle aree 'all digital' richiede però una risintonizzazione dei decoder e dei televisori integrati". Così la Rai in una nota, dopo che la stessa Rainews annunciava di non essere visibile sul canale 42 della piattaforma digitale né su quella satellitare, e dopo numerose segnalazioni e proteste. Così, precisa la nota, si “garantisce maggiore copertura rispetto al passato”. L'assemblea di redazione di Rainews, intanto, ha proclamato una giornata di sciopero per venerdì 28 maggio. Si tratta della prima iniziativa decisa, all'unanimità, dall'assemblea in seguito all'oscuramento del segnale di Rainews sia sul digitale terrestre che sul satellite. “L'Usigrai denuncia con forza l'oscuramento di fatto - dichiara il segretario Verna - la risposta dell'Azienda, che adduce motivi tecnici, non soddisfa”. Per la Fnsi, è “inacettabile che al canale all-news del servizio pubblico sia nella sostanza impedito di mantenere un rapporto con gli spettatori”. La Fnsi “chiede che cessi l'ostilità della Rai verso la testata”.